Coronavirus a Napoli, tra i 60 nuovi contagiati c'è anche un bimbo iscritto alla scuola De Amicis

Coronavirus a Napoli, tra i 60 nuovi contagiati c'è anche un bimbo iscritto alla scuola De Amicis
di Adolfo Pappalardo e Maria Pirro
Martedì 17 Marzo 2020, 07:30 - Ultimo agg. 23 Marzo, 14:35
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Il coronavirus sfiora lo staff del governatore De Luca: un consulente, che si occupa di sistemi informatici, risulta positivo al tampone. Già eseguita la sanificazione a Palazzo Santa Lucia. Salgono, in totale, a 460 i contagiati, tra cui un bimbo iscritto alla De Amicis di Napoli, 60 i casi solo ieri su 353 test analizzati in Campania. Infetti anche il manager del Policlinico Vanvitelli Antonio Giordano e il direttore sanitario Vittoria Montemurro, più altri medici, mentre si scatena la polemica sulle mascherine che non bastano per tutti nelle strutture sanitarie. «I modelli senza filtro da poco consegnati sono inadatti per assistere i malati con Covid-19», avvertono Lorenzo Medici e Luigi D'Emilio, leader Cisl Fp. Di più. Vincenzo Bencivenga, segretario dell'Anaao-Assomed (medici ospedalieri), invia un esposto all'ispettorato del lavoro e alla procura sui dispositivi che scarseggiano.

«Anche per evitare - scrive il sindacalista - che proprio i luoghi adibiti alla cura si trasformino in un potente strumento di diffusione del virus. La situazione in Campania non è nemmeno vicina a quella che sarebbe richiesta: la stragrande maggioranza del personale non è adeguatamente protetto». La Regione annuncia, però, di aver ottenuto ieri 8.000 mascherine «Ffp2» e altre 35mile sono attese oggi dalla Protezione civile: «Serviranno a coprire le esigenze innanzitutto del personale medico, ospedaliero, e del 118». A queste se ne aggiungeranno 340.000 «chirurgiche», 300.000 «grazie alla gara effettuata tempestivamente dalla Soresa. Inoltre, autonomamente, la Regione  ha attivato un proprio canale di fornitura con un'azienda campana che ne garantisce 50.000 al giorno», la rassicurazione.



Risolvere il caso è fondamentale per attivare più posti in terapia intensiva: i manager stanno richiamando i camici bianchi in pensione che chiedono garanzie precise sui presidi disponibili, un problema in tutta Italia. Difatti, la stessa Regione avvisa: «Occorre sempre raccomandare, in generale, un uso parsimonioso». L'ente annuncia, inoltre, l'acquisto di test rapidi per il Covid-19 che consentono di avere un risultato «non certo ma altamente probabile», utile nella gestione dell'emergenza. Per accelerare, il sindacalista Paolo Ficco chiede che i tamponi siano effettuati a domicilio in tutta la regione, come già si fa a Napoli città e nell'area sud, senza trasportare il paziente in ambulanza. L'analisi avviene al Cotugno, a Salerno e Avellino e ora al Policlinico Federico II e al San Paolo.

«Ma l'ospedale non diventa un pronto soccorso per il coronavirus - precisa il manager dell'Asl di Napoli, Ciro Verdoliva - lì vengono portati i test dai sanitari. Non bisogna andare fisicamente al presidio». Aumentano, intanto, i camici bianchi contagiati: 4 al Pascale. Più il manager e il direttore sanitario del Policlinico Vanvitelli. Dice Montemurro: «Sto bene, in isolamento, e continuo a lavorare da casa». In smart working è tutto lo staff della struttura strategica. Un altro caso si registra in endocrinologia al Cardarelli, dove finisce sotto accusa una riunione conviviale tra primari («Ma l'incontro risale a più di 15 giorni fa, è improbabile, i casi positivi dimostrano piuttosto che il virus è in circolazione», sostiene il manager Giuseppe Longo), e chiude di nuovo il pronto soccorso, il tempo necessario per la sanificazione: un paziente è risultato positivo e, non bastasse, l'altra notte c'è stata l'ennesima violenza contro il personale, la 21esima dell'anno in città.

Naso fratturato a un vigilante, collega ferito al labbro. Fermo, da ieri pomeriggio, anche il pronto soccorso del Loreto Mare, ma per la riconversione: trasferiti tutti i pazienti in modo da accogliere i più gravi con il Covid-19, 120 posti letto previsti. Per la polmonite severa, intanto, si attende dall'Aifa l'ok allo studio clinico guidato dal team napoletano Cotugno-Pascale, e anche gli operai Whirpool contribuiscono alla raccolta fondi per il polo campano specializzato nella cura delle malattie infettive, destinando 5 euro della busta paga. 50 aziende di calzature donano ulteriori 50mila euro. 10mila mascherine vengono consegnate dai finanzieri: sono quelle dei rincari al 6150 per cento sequestrate nella parafarmacia di Varcarturo.

Sempre nell'hinterland, a Castellammare Fincantieri sospende per due settimane la produzione, come negli altri 7 stabilimenti italiani. Chiusa la sede partenopea di Hitachi, un appello a fermare le attività viene lanciato in Fca, con una petizione tra gli operai, da Melfi a Pomigliano. Invocano la serrata negli studi pure i rappresentanti napoletani di Albo, Andi e associazione odontoiatri. Con l'obiettivo di contenere l'epidemia, il sindaco di Torre del Greco Giovanni Palomba è invece pronto a multare anche chi gira per strada con il sacchetto di rifiuti e il primo cittadino di Benevento Clemente Mastella vieta i giochi nelle tabaccherie. Fino al 3 aprile. Con il Covid-19 non si scherza. 

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