Muoiono in ospedale, i rispettivi parenti sollevano il caso, lamentando criticità nell'assistenza, si rivolgono in commissariato. Due decessi al Fatebenefratelli, due denunce, due inchieste che in parallelo accendono i riflettori sull'ospedale posillipino. Una struttura no covid, che è comunque alle prese con l'emergenza sanitaria. Due fascicoli in Procura, sequestrate le cartelle cliniche, pm al lavoro. Ma proviamo a capire cosa è accaduto, in relazione alle versioni di parte - formalizzate nelle denunce, ma tenendo anche conto della replica dei vertici in ospedale.
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Primo caso.
Il secondo caso. Altro decesso al Fatebenefratelli, questa volta si tratta di un 84enne. Da venerdì era in ospedale, raggiunto con mezzi privati, malato di cuore e con un reflusso. In questi giorni, le figlie hanno presidiato l'ospedale senza riuscire ad avere contatti con il genitore, che nel frattempo è in isolamento per evitare eventuali contagi. Anche in questo caso, era negativo al Covid, secondo quanto sostengono le figlie, difese dal penalista Maurizio Zuccaro. È morto ieri, nella denuncia le due donne chiedono di conoscere i motivi e l'orario del decesso. Se ha preso la polmonite - spiegano - è avvenuto in ospedale, vogliamo sapere che è successo.
Spiega la direttrice sanitaria Maria Teresa Iannuzzo, ieri alle prese con un malato in codice rosso: «Non siamo un centro Covid, non siamo attrezzati per pazienti infettivi e non abbiamo farmaci e presidi adatti né stanze a isolamento adeguate all'assistenza di questi pazienti ma solo un percorso di accoglienza per eventuali sospetti a cui facciamo il tampone e che poi trasferiamo. I posti in città sono ormai risicati e i tempi di trasferimento lunghi». I due pazienti deceduti? «Ho letto le cartelle cliniche poi sequestrate. Posso dire che erano entrambi malati cronici con quadri di compromissione polmonare e cardiovascolare importanti. Ho un genitore di quella età e so quando possa essere dolorosa la perdita per cui innanzitutto porgo le mie condoglianze alle famiglie. Per entrambi è stato chiesto un tampone, il fatto che siano risultati negativi non dà certezza al 100% in quanto sappiamo che anche con due tamponi negativi ma con segni clinici riconducibili all'infezione, si sono poi rivelati affetti dal Coronavirus. Vedendo le cartelle cliniche posso solo ipotizzare che il quadro generale sia stato tale da comprometterne i parametri vitali».