Covid a Napoli, incubo contagio: è assalto ai centri privati, 10mila tamponi al giorno

Covid a Napoli, incubo contagio: è assalto ai centri privati, 10mila tamponi al giorno
di Ettore Mautone
Sabato 10 Ottobre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 15:27
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Tamponi nei laboratori privati: a 24 ore dal via alle prestazioni a pagamento richieste dai singoli cittadini e autorizzate dalla Regione sono circa 1.500 i test prenotati ed eseguiti presso i centri analisi della rete territoriale. Si tratta di grandi strutture super attrezzate, dotate di specifici requisiti organizzativi e di macchinari appositi per estrarre e amplificare il genoma virale. Centri che possono contare su personale specializzato in grado di maneggiare con la dovuta sicurezza SarsCov2. In questa prima fase di avvio sono una trentina i laboratori partiti: 25 già erano all’opera, selezionati nello scorso aprile da un bando Soresa ma autorizzati solo agli inizi di settembre per eseguire tamponi limitatamente ai dipendenti delle aziende private e delle Società sportive su richieste dei medici della prevenzione e dello sport. Ora questa possibilità è estesa a tutti: non c’è bisogno della richiesta del medico e i costi sono a carico dei pazienti. Nei prossimi giorni con l’arrivo delle forniture di reagenti e materiali le strutture dotate dei requisiti per effettuare aumenteranno ancora fino a circa una settantina ma in prospettiva si potrà arrivare a quota 300 laboratori attrezzati. Calcolando una media di un centinaio di richieste al giorno per ogni laboratorio la quota di tamponi potrà facilmente raggiungere e doppiare quella della rete pubblica superando i 10mila al giorno. Un aiuto prezioso, in questa fase, per recuperare terreno rispetto alle altre regioni italiane che effettuano costantemente più test della Campania.

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Intanto a Napoli si registrano ancora code e file al Frullone dove la Asl metropolitana ha messo a disposizione quattro postazioni che dalle 8 del mattino, fino al pomeriggio, effettuano i test prenotati e richiesti dai medici e dai dipartimenti di prevenzione. L’accesso è su prenotazione e solo per gli asintomatici ma decine di persone si affollano passando addirittura la notte in auto in fila e in attesa dell’apertura dei cancelli al mattino. File autogestite inserendo nome e numero di ordine di arrivo su fogli attaccati al cancello d’ingresso. «Sono qui dall’una di notte - racconta un uomo accompagnato dalla moglie uscito dall’auto per fumare una sigaretta - ed ho il numero 62 e quando sono arrivato qui c’era già traffico». La struttura allestita all’ex ospedale psichiatrico Frullone garantisce mille test al giorno a chi è stato inserito dal proprio medico curante sulla piattaforma informatica regionale.

Per i sintomatici, invece, è previsto il tampone a domicilio tramite i team delle unità Usca (Unità speciali di continuità assistenziale). Ma sono tantissimi gli accessi spontanei di chi chiede di essere sottoposto al tampone ritenendo di avere sintomi o di essere stato in contatto con persone infette. Queste persone in realtà si devono rivolgere al proprio medico. I tamponi ora accessibili nella rete dei laboratori privati consentiranno di smaltire una consistente quota delle richieste. I costi, calmierati, sono a carico dell’assistito (circa 60 euro). In tutti i laboratori della rete accreditata è poi già possibile da mesi eseguire il dosaggio, su prelievo di sangue venoso, degli anticorpi anti Coronavirus. Un esame non diagnostico, a differenza del tampone, che serve soprattutto a capire se si è venuti in contatto, nel recente passato, con il Covid e se si è sviluppata immunità. 

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Sia gli esiti (positivi o negativi) degli esami del sangue sia quelli dei tamponi sono notificati al paziente (per mail) e tramite server informatico alla rete delle strutture delle Asl preposte al monitoraggio e alle quarantene. La piattaforma informatica con l’elenco dei positivi è accessibile e consultabile anche dai medici di famiglia che hanno il compito di prendere in carico i casi sintomatici. Il lavoro dei medici negli ospedali e sul fronte delle cure domiciliari diventa intanto sempre più intenso. La Campania è attualmente la regione in cui ci sono più positivi (9.697 in totale) ossia 168 per 100mila abitanti contro i 157 della Sardegna e del Lazio con Lombardia a 110 e Veneto a 112. La Campania, con 769 casi individuati ieri a fronte di 9.549 tamponi, registra circa l’8% di positivi rispetto ai tamponi, circa il doppio del valore nazionale e ieri anche un numero elevato di decessi, ben 5 in un solo giorno, mai tanti dall’8 maggio. Salgono da 55 a 63 le terapie intensive occupate e in questo momento la Campania è la regione italiana con il più alto numero di pazienti in terapia intensiva. Uno scenario in cui sono 37 su 110 i posti liberi in terapia intensiva e 171 su 747 quelli liberi in degenza ordinaria. Ma con l’attuale progressione tra un mese saranno necessari circa 300 posti di terapia intensiva e circa 1200 posti di degenza ordinaria. 

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