Coronavirus in Campania, gli ultimi morti ricoverati già da mesi e in maggioranza anziani

Coronavirus in Campania, gli ultimi morti ricoverati già da mesi e in maggioranza anziani
di Ettore Mautone
Domenica 7 Giugno 2020, 09:38 - Ultimo agg. 14:03
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Emergono decisamente più luci che ombre dall'analisi del bollettino dei casi giornalieri di infezione da Covid-19 in Campania: zero nuovi contagi negli ultimi due giorni, molti guariti, 36 unità in meno degli attualmente positivi e un indice di infettività R0 che ormai è a 0,4. Resta invece alta l'attenzione sui decessi: uno registrato venerdì ma ben cinque giovedì scorso mentre continua il trend di svuotamento delle rianimazioni e dei reparti Covid. Perché allora si registrano questi morti, chi sono queste persone che non ce l'hanno fatta a superare lo scoglio dell'infezione? Queste le domande che si pongono tanti cittadini e famiglie campane che vogliono vederci chiaro sul Coronavirus a fronte dell'imprevedibilità clinica ed epidemiologica mostrata finora.

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I DATI
La prima notizia è che l'aggiornamento del flusso dati, da parte della Protezione civile, avviene con ritardo in quanto a sua volta basata sulle informative trasmesse dai dipartimenti di prevenzione delle Asl che le schede di dimissione ospedaliera impiegando un certo tempo ad aggiornarle. Gli ultimi decessi risalgono pertanto a circa 10 giorni fa e non sono legati ai nuovi contagi ma a quelli di un mese prima. Anziani, già malati e indeboliti da pluripatologie croniche con una prevalenza del sesso maschile l'identikit dei soggetti a rischio. Definire con maggiori dettagli il quadro clinico ed epidemiologico di queste persone può tornare utile per capire quali scenari occorrerà fronteggiare in autunno quando il Coronavirus si presenterà insieme alle altre tipiche infezioni stagionali, influenza in testa. L'ultima persona deceduta in città è una donna che era nata a Napoli il 24 febbraio del 1941 e residente a Pianura. Il primo ricovero al Cardarelli, nel reparto di Medicina II per dispnea, risale al 18 aprile 2020. Qui rimane per quasi un mese, fino al 20 maggio scorso. Un tempo lungo in cui, a fronte del mancato miglioramento clinico, esegue ben 3 tamponi (il 22 aprile, il 4 e l'11 maggio) tutti con esito negativo. Il 20 maggio si decide il trasferimento in terapia intensiva al Padiglione M del Cardarelli (dedicato a Covid-19). Il quadro clinico, nonostante i tamponi negativi, è fortemente sospetto al Covid-19. Il giorno dopo, il 21 maggio, viene trasferita al Cotugno a seguito di conclamata polmonite interstiziale. Nel presidio infettivologico dei Colli sono eseguiti altri tre tamponi il 21, il 27 e il 29 maggio che questa volta danno esito positivo. Nonostante le terapie la donna muore il primo giugno. Secondo l'inchiesta epidemiologica espletata dal distretto sanitario di residenza la paziente conviveva con il marito che sottoposto al tampone il 29 maggio risulta tuttavia negativo al virus. Anche al Covid center del Loreto gli ultimi decessi risalgono ad alcune settimane fa: due pazienti anziani ultra ottantenni e che provenivano da una Rsa e affetti da molte altre patologie. Qui tre giorni fa è stata fatta l'ultima dimissione ma nel frattempo sono arrivati due pazienti e oggi verranno ricoverati altri due da Ariano irpino. Molti ospedali della Regione stanno infatti dismettendo i reparti dedicati al Covid trasferendo i malati nei centri hub presenti soprattutto a Napoli. Risale a oltre un mese fa anche l'ultimo paziente che non ha superato il Covid-19 nella terapia intensiva di Scafati e a 20 o 25 giorni fa l'ultimo decesso registrato in reparto. I pazienti avevano alle spalle una lunga storia di positività al virus e di ricovero. Due anziani con gravi problemi di salute sovrapposti all'infezione. «Nell'ultimo mese non vediamo più nessun malato - avverte Mario Polverino all'epidemiologo della Asl di Salerno - due o tre giorni fa abbiamo annullato Scafati come polo Covid e lasciato solo il primo piano per questo tipo di pazienti dedicando a medicina e geriatria il terzo piano in cui avevamo allestito la terapia intensiva. Il problema maggiore oggi lo abbiamo con i casi sospetti che intasano i reparti. Nell'ultima decina di giorni tutti questi casi dubbi si sono rivelati non positivi. Avevamo bisogno di spazi per ricoverarli». A Caserta le terapie intensive sono vuote e l'ultimo decesso è avvenuto il 25 maggio. Anche in questo caso il profilo clinico dell'ultimo deceduto è quello di un anziano di 77 anni, affetto da multimorbilità e intubato da almeno un mese a Maddaloni.

Un altro caso, classe 1923, una donna residente in provincia di Caserta, era invece assistita al Loreto di Napoli ed ha avuto un esito infausto con un arresto cardiaco e insufficienza respiratoria precipitati il 18 maggio.

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