Coronavirus a Napoli, la denuncia dell'imprenditore multato perché in strada a versare assegni: «Costretto a chiudere l'azienda»

Coronavirus a Napoli, la denuncia dell'imprenditore multato perché in strada a versare assegni: «Costretto a chiudere l'azienda»
di Mary Liguori
Lunedì 16 Marzo 2020, 17:15 - Ultimo agg. 17 Marzo, 07:38
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«Il presidente De Luca spieghi a coloro che sono in strada come far rispettare i divieti e chi sanzionare. Sono uscito di casa per comprovate esigenze lavorative, andare in banca a depositare assegni per la mia azienda, avevo con me tutti i documenti che lo provano, ma i vigili urbani di Napoli mi hanno denunciato penalmente e ora dovrò stare anche quindici giorni a casa senza poter lavorare. In pratica dovrò chiudere la mia azienda». È lo sfogo di Achille Di Fiore, imprenditore napoletano titolare della Dieffe, azienda con sede a Pollena Trocchia che si occupa di produzione e import-export di caschi e accessori per motocicletta. Stamani si è recato in zona piazza Municipio per effettuare operazioni bancarie per conto della sua ditta, ma è incappato in un controllo della polizia municipale che, applicando alla lettera le direttive di contenimento delle misure di contrasto al Covid-19, lo hanno denunciato per violazione del decreto e, come disposto dalla Regione Campania, sottoposto alla quarantena obbligatoria per i prossimi quindici giorni.
 


«La Unicredit ha comunicato a noi correntisti le sedi delle agenzie aperte per facilitare le nostre operazione e dato che siamo importatori siamo stati dirottati in via Verdi, zona piazza Municipio, dove è attivo il servizio per l'esterno. Per questo stamattina mi sono recato a Napoli e ora mi ritrovo in questa situazione paradossale.  I vigili urbani hanno ritenuto che non i miei non fossero comprovati motivi di lavoro».

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