Coronavirus in Campania, gli analisti diffidano la Regione: «Ritirare il bando sui tamponi»

Coronavirus in Campania, gli analisti diffidano la Regione: «Ritirare il bando sui tamponi»
di Ettore Mautone
Giovedì 9 Aprile 2020, 08:03
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Più tamponi per individuare e circoscrivere l'epidemia di Sars-Cov-2: la Federlab scrive un nuovo capitolo della vicenda legata all'indagine di mercato che la Soresa ha avviato il 3 aprile scorso per conto della Regione e fa scattare una diffida agli organi regionali e all'unità di crisi della Protezione civile. L'invito è a revocare, in autotutela, il bando contestato.

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All'indice di Federlab ci sono le contraddizioni dalla procedura lampo che, a fronte di un'urgenza massima del procedimento (risoltosi nell'arco di meno di 24 ore), non ha ancora scelto né assegnato ad alcuno dei 4 laboratori selezionati l'incarico di eseguire tamponi in nome e per conto della Regione.
 

 

«Nell'avviso pubblico - scrive Federlab - i laboratori interessati avrebbero dovuto proporre un prezzo unitario per ciascun esame e tenere conto del costo dei reagenti e di un margine di remuneratività in assenza del quale l'offerta non sarebbe affidabile». Per ottenere costi sensibilmente ridotti, ovviare al problema del reperimento dei kit e garantire maggiore omogeneità dei risultati - argomenta il presidente di Federlab Italia Gennaro Lamberti - Federlab aveva già in precedenza manifestato la disponibilità dei propri associati a svolgere gratuitamente gli esami per conto della Regione che dovrebbe farsi carico esclusivamente di fornire i kit acquisiti in via centralizzata con enormi risparmi. «Naturalmente - aggiunge Lamberti - la distribuzione dei kit dovrebbe avvenire solo per quelle strutture che rispettino i parametri qualitativi minimi di alto profilo e, a quel punto, dovrebbe essere consentito a tali strutture, eventualmente, di svolgere esami con le stesse garanzie di qualità, anche privatamente».
 

Uno dei nodi posti all'inizio dell'epidemia, all'esecuzione di tamponi da parte di laboratori privati anche per richiedenti privati (poi bloccati dalle Asl) fu che il flusso informativo doveva passare per la Protezione civile. Un intoppo allo stato attuale facilmente superabile da una piattaforma informatica su cui inserire tali responsi. Piattaforma che potrebbe avere il merito di sbloccare anche i ritardi che le Asl scontano nelle notifiche ai pazienti scremati in quarantena domiciliare. Ad ogni modo Federlab focalizza l'attenzione su due punti controversi del bando Soresa: i tempi lampo della procedura entro cui presentare l'istanza (circa 24 ore) a fronte dell'interesse della Regione di selezionare il maggior numero possibile di laboratori con i requisiti richiesti. Tempi così ridotti che anche strutture di altissimo livello potrebbero essere state escluse anche a fronte di potenziali condizioni economicamente più vantaggiose. C'è poi il limite dei 300 o 500 tamponi minimo fissato di tamponi processabili al giorno (rispettivamente per laboratori singolo o associati). Limite che in altre regioni (come la Sicilia) si è fermato a quota 100. Infine: prima la fretta ma su 14 offerte, di cui 4 considerate ammissibili, ad oggi nessuna ha ottenuto il via libera.

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Critica ma più dialogante la posizione di Aspat. «Al di là delle singole azioni delle strutture escluse - avverte Pierpaolo Polizzi - ribadiamo la disponibilità dei 15 Hub e aggregazioni di laboratori che rappresentiamo che operano nella biologia molecolare in grado di assicurare il risultato prospettato di processare 4mila tamponi orofarigei al giorno in 36 o 48 ore dal prelievo, non riusciamo a comprendere per quali motivazioni la nostra offerta non sia stata nemmeno esaminata nonostante risulti connotata da qualità e soprattutto gratuita per la parte pubblica». 

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