Millennials, il boom dei contagi Covid nel Napoletano pesa sulle scuole chiuse

Millennials, il boom dei contagi Covid nel Napoletano pesa sulle scuole chiuse
di Francesca Mari
Giovedì 10 Dicembre 2020, 23:30 - Ultimo agg. 11 Dicembre, 11:23
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Balletti di ordinanze con proroghe per arrivare a gennaio tenendo chiuse le scuole, pugno fermo e dad fino al 7 gennaio o aperture con aule disertate per paura del Covid. La situazione delle scuole nei comuni della provincia di Napoli resta disomogenea e ingarbugliata. I sindaci, pressati da una parte dai genitori e dall’altra dai dati dei contagi, si sentono spesso investiti da responsabilità insostenibili e le scelte attuate non sono sempre condivise. Alcuni dei comuni più colpiti dal Covid hanno deciso di riaprire dopo le feste o con un’unica, definitiva decisione (Torre del Greco) o con continue proroghe (Quarto, Bacoli, Giugliano, Castellammare), mentre altri come Pozzuoli, Portici, Ercolano, Sorrento hanno riaperto, ma registrando bassissima frequenza. «Va bene anche così, l’importante è organizzare e gestire piano piano la ripartenza», ha commentato l’avvio flop il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto. A Torre del Greco l’ordinanza che rinvia tutto al 7 gennaio ha sollevato le proteste di molti genitori, che annunciano per domani un sit-in. Ma il primo cittadino Giovanni Palomba non ha dubbi: «Il nostro comune, già colpito nella prima fase della pandemia con una scuola focolaio e due insegnanti morti, in questa fase ha contato oltre 200 positivi tra i bambini da 0 ai 13 anni. Ora i casi scendono e ci sono molte guarigioni, ma non me la sento di rischiare un focolaio in una scuola. Sarebbe criminale, una roulette russa». 

In effetti il contagio tra i «millennials» sembra il filo conduttore di questa seconda ondata. L’Asl Napoli 2 Nord ha registrato nei comuni di sua competenza, a partire da settembre, 241 positivi tra i bambini da 0 a 5 anni; 387 tra quelli da 6 a 10 anni, la fascia più colpita; 313 nella fascia 11-13 anni; 132 dai 14 ai 18 anni. L’Asl Napoli 3 Sud ha fornito i dati dei positivi nella fascia d’età 0-10 anni, quella della scuola d’infanzia ed elementare: tra i comuni più colpiti al primo posto c’è Castellammare di Stabia con 117 casi, seguita da Torre del Greco con 96 casi, Somma Vesuviana con 90 casi, Portici 85 ed Ercolano 83. Numeri che non fermano la protesta del comitato «Scuola in presenza» composto da genitori e alcuni specialisti come la scienziata Clementina Sasso, membro della piattaforma «Pillole di ottimismo» del patologo Guido Silvestri. «La situazione delle scuole in Campania è già anomala - scrivono in una nota – ma De Luca ha mostrato un’apertura visto il quadro in miglioramento.

I comuni che continuano a tenere le scuole chiuse causano seri danni agli allievi e alle famiglie. Per non parlare poi del fatto che siamo una regione ad elevata dispersione scolastica e povertà, danni e disparità che si acuiranno sempre più se non si ritorna alla didattica in presenza al più presto».  

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Preoccupazione, in provincia, anche per le Rsa dove gli anziani, tra le fasce più deboli, continuano ad infettarsi. Dopo la morte di 5 anziani in soli 4 giorni nella casa di riposo «Ricovero della Provvidenza» di Torre del Greco la situazione è più stabile e i 25 ospiti positivi sono isolati e stanno bene. «Comprendiamo lo stato di paura e dolore dei gestori della struttura – dice Antonio Coppola, responsabile per le Rsa dell’Asl3 Sud - ma il nostro intervento è stato tempestivo. Abbiamo sempre monitorato la residenza con test sierologici che davano esito negativo, poi quando dall’ospedale di Sorrento il 3 dicembre ci hanno detto che c’era una signora proveniente da lì positiva abbiamo contattato la direzione, attivando le procedure dei tamponi. Si sono lamentati che non erano riusciti a raggiungerci telefonicamente, ma la prassi prevedeva l’invio di una pec»

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