Coronavirus a Napoli, dramma nei reparti: 15 morti. La Asl: «Subito la zona rossa»

Coronavirus a Napoli, dramma nei reparti: 15 morti. La Asl: «Subito la zona rossa»
di Gennaro Del Giudice, Francesca Mari
Venerdì 13 Novembre 2020, 09:55
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Una strage silenziosa che fa molto rumore. Una giornata drammatica quella di ieri negli ospedali della provincia con quindici morti in meno di 24 ore. Tre i deceduti c'è anche un medico, l'ennesimo di una lunga tragica catena. Antonio Casillo, 57 anni, di San Giuseppe Vesuviano, è morto al Covid Center di Boscotrecase, lo stesso ospedale in cui lavorava nel reparto di Medicina e dove due settimane fa ha contratto il virus, insieme ad altri cinquanta tra medici e infermieri.

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BOLLETTINO DI GUERRA
Antonio Casillo è morto sul campo. Da eroe si direbbe. Ma eroi sono anche le altre quattordici vittime della infernale giornata di ieri. Il bollettino di guerra è impietoso: sei morti all'ospedale di Boscotrecase, sette al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, due al San Leonardo di Castellammare. Le condizioni di Casillo, già difficili - era ricoverato in Pneumologia - si erano aggravate negli ultimi tre giorni; era stato lui stesso, conscio del peggioramento, a chiedere ai colleghi il trasferimento in rianimazione dove ieri pomeriggio il suo cuore ha cessato di battere. «Ha lottato fino alla fine - piange il primario di Medicina, Pasquale Abate -.

Ci rincuorava, ci diceva che sarebbe tornato in corsia. È un altro caduto di guerra, ci lascia un gran vuoto. Un medico vero, un amico». Casillo lascia la moglie e due figlie: aveva problemi di ipertensione e sovrappeso e nient'altro; ma, nonostante la sua tenacia, è stato battuto dal virus.


Una morte drammatica che è il segnale di come la situazione stia sfuggendo di mano negli ospedali della provincia. A Boscotrecase nella notte erano deceduti altri cinque pazienti: tre in sub intensiva, uno in rianimazione e l'altro in Medicina. Si tratta di due 90enni e due 70enni e di un uomo trasferito dal San Leonardo con una grave emorragia cerebrale. All'ospedale di Castellammare durante la notte sono morti altri due pazienti, ricoverati nei reparti. Il giorno prima un uomo di 45 anni, tre anziane di 80, 88 e 94 anni erano decedute sulle barelle delle ambulanze nell'area del Pronto soccorso, assistiti ma in attesa di un ricovero. Intanto, la fila di ambulanze davanti al Pronto soccorso non si arresta: ieri mattina la coda contava dodici mezzi.


L'ALLARME DELLA ASL
Una situazione ingestibile che induce anche i vertici della Asl a uscire allo scoperto perché mentre a Roma si discute e si litiga a Sagunto si muore. «La Campania zona rossa - sostiene Gennaro Sosto, direttore generale della Asl Na 3 Sud - è l'ultima carta che ci rimane da giocare. La pressione sul sistema sanitario è troppo elevata. Si creano file di ambulanze e l'attività notturna la smaltiamo solo il giorno successivo. I posti letto sono saturi». Ancora più duro è lo sfogo di Savio Marziani, direttore strategico del Covid Hospital di Boscotrecase. «In Campania serve subito il lockdown - tuona -. Al governatore De Luca o non arrivano i dati reali dagli ospedali o è consigliato male. Occorre una task force, il problema non è più curare il malato ma accoglierlo. Non possiamo vedere morire le persone per strada, nei gabinetti, nelle ambulanze o nelle auto. Bisogna immediatamente occuparsi dell'accoglienza dei malati offrendo loro un luogo dove poterli accogliere. Non possiamo farli morire per strada. In un paese civile è inammissibile».


I decessi al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli confermano quanto lo sfogo di Marziani sia fondato. Oggi, per arginare l'emergenza, aprirà i battenti un nuovo reparto da sedici posti letto al piano terra che ospita il Covid Center ormai giunto al limite della capienza. Ed è qui che in rapida successione sono deceduti tra mercoledì e giovedì sette anziani: un 74enne di Cardito, un 88enne di Pozzuoli, un 64enne di Casal di Principe, un 87enne di Buccino, un 75enne di Giugliano; un 77enne di Napoli. Tra questi, tre sono deceduti poco dopo l'arrivo al Pronto soccorso mentre gli altri erano ricoverati nei reparti. Ai decessi in ospedale si aggiunge la morte di una donna di 87 anni avvenuta all'interno della casa di riposo «Nuovi Incontri» in località Castagnaro, tra Pozzuoli e Quarto, dove di recente è scoppiato un cluster che ha portato al contagio di una decina di ospiti. Una puteolana di 67 anni è invece morta all'ospedale del Mare dopo il trasferimento dal Santa Maria delle Grazie.

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