Coronavirus, «Napul'è mille panar'»: il panaro solidale fa scuola, ne sono decine nel centro antico partenopeo

Coronavirus, «Napul'è mille panar'»: il panaro solidale fa scuola, ne sono decine nel centro antico partenopeo
Martedì 21 Aprile 2020, 17:05 - Ultimo agg. 17:08
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Sono decine ora nel centro antico di Napoli i 'panari' solidali che da giorni, tra chi può dare e chi ha bisogno di prendere, sono divenuti una rete di distribuzione di generi di prima necessità per i più bisognosi. Il virus della solidarietà si diffonde in città e 'Napul'è mille panar', prendendo in prestito parole della celeberrima canzone di Pino Daniele. Al primo 'Panaro (cesto, ndr) solidalè , appeso ad un balcone di via Santa Chiara, iniziativa pubblicata sui media internazionali che ha avuto l'apprezzamento anche di star mondiali come Madonna, ne sono seguiti molti altri.
 
 

«È un virus benefico che ha infettato tutti» A spiegare il fenomeno in questi termini è Angelo 'Capitano' Picone artista di strada autore dell'iniziativa con la moglie Pina 'Perzechella' Andelora animatrice di teatro e di un laboratorio dell'arte del Cioccolato. Nella loro casa, nel palazzetto che si affaccia sul famoso monastero, li troviamo alle prese con la preparazione di pasti caldi e con il confezionamento di alimenti da distribuire.

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«Non potendo ricevere persone - ricorda Pina - abbiamo utilizzato il panaro per calare dal balcone un pasto ad un nostro collega che di solito ospitavamo a casa.' ' Quel gesto ci era familiare - spiega Angelo - più o meno lo stesso che facciamo noi artisti di strada quando a fine esibizione mettiamo il cappello a terra per raccogliere le offerte di chi ha assistito allo spettacolo».

Ed allora sono partiti prima calando solo il panaro per offrire aiuto poi aggiungendone un altro con su scritta la frase di San Giuseppe Moscati «Chi ha, metta.
Chi non ha, prenda» che faceva appunto appello alla bellezza del donarè. «Negli ultimi giorni - racconta Angelo impegnato a dividere un bottiglia d'olio in tre più piccole - eravamo costretti a razionare i viveri. Avevo notato che erano calate le donazioni poi, affacciandomi al balconcino i casa, ho visto gli altri panari. Mi si è allargato il cuore e la cosa, mi hanno detto, sta accadendo anche in altri quartieri. . 'Napul'è mille panar' Da artista di strada sono abituato a valutare l'apprezzamento del pubblico alla mia esibizione da quanto lasciano nel cappello. Ora nel cappello per me non c'è niente ma questo di sicuro è il mio numero più bello».

 
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