«Isola di Capri Covid free»: il cartellone campeggiava bene in vista, ieri mattina, all'ingresso dell'auditorium Paradiso, dove i due sindaci di Capri e Anacapri hanno presentato il primo spot istituzionale voluto per promuovere l'immagine dell'isola nel mondo. Le fibrillazioni conseguenti alla scoperta di una decina di casi di positività fra i turisti non ha cambiato i piani dei primi cittadini Marino Lembo e Alessandro Scoppa: proprio il fatto che i casi siano venuti alla luce, facendo scattare tracciamenti e quarantene, è infatti a loro giudizio «la riprova del fatto che il sistema di protezione messo a punto con l'Asl Napoli 1 ha funzionato e funziona». I casi, sottolinea il sindaco di Capri Lembo, «riguardano esclusivamente turisti che hanno partecipato a cene e feste probabilmente non applicando le regole anti Covid» e comunque «rispetto all'enorme flusso di arrivi e presenze di italiani e stranieri a cui va ad aggiungersi anche la popolazione residente, stiamo parlando di numeri esigui - sottolinea Lembo - che sono stati subito individuati, tracciati e isolati grazie alla grande collaborazione creatasi tra i due comuni, l'Asl e gli imprenditori della filiera del comparto turistico e commerciale dell'isola, tutti vaccinati nelle scorse settimane».
Gli undici contagiati (sette ad Anacapri, quattro a Capri) sono finiti in quarantena nei propri alloggi, in hotel o nelle case affittate per le vacanze, in attesa del rientro presso le proprie residenze ovvero, per gli stranieri, in strutture-albergo per le quarantene, come il Covid residence dell'Ospedale del mare, fermo a partire dalla frana di inizio d'anno ma ora rimesso in funzione e a disposizione dalla Asl Napoli 1. I trasferimenti - previsti da un aggiornamento del protocollo Covid free messo a punto tra la Asl, le amministrazioni e gli operatori locali - non sono ancora avvenuti e, per ora, l'isolamento dei contagiati continua nelle rispettive prigioni dorate. I turisti positivi sono francesi, portoghesi, spagnoli, messicani ma anche italiani. Quattro sono stati individuati dopo una festa privata con circa 90 invitati.
Ma come si è giunti alla scoperta del focolaio? A Capri tutti i turisti in ingresso e in uscita sono sottoposti a test antigenici rapidi, effettuati a tappeto ed eseguibili in un laboratorio dell'isola o in farmacia. Ovviamente è sempre possibile che qualcosa possa sfuggire. Le percentuali di efficacia dei test antigenici di ultima generazione, anche se praticamente sovrapponibili a quelle dei tamponi molecolari classici, scontano sempre, come i tamponi, una quota di falsi negativi. È infatti possibile che il test venga effettuato quando il virus non è ancora presente lungo le vie respiratorie, anche perché nei vaccinati la carica virale è poco apprezzabile e dura al massimo qualche giorno limitando i segni di malattia (ma anche la capacità di trasmissione del virus). Esiste infine una finestra di 14 giorni per lo sviluppo di segni d'infezione mentre gli anticorpi compaiono dai 4 ai 10 giorni dopo un contagio. In questo caso, uno o due persone che presentavano lievi segni di malattia hanno effettuato per prime il tampone. Subito è stato attivato il tracciamento. Telefonate da cui è emersa la catena dei contatti, in cui si procede a cerchi concentrici con l'esecuzione di tamponi molecolari.
«Isola di Capri: No Greater Love» è il titolo dello spot promozionale presentato ieri, incentrato sul mito dell'amore tra Capri e il Vesuvio. Il filmato - due minuti circa di grandi emozioni - da ieri è visibile sui canali ufficiali dei due Comuni; sarà proiettato nelle principali fiere del comparto turistico sia in Italia che all'estero e man mano sia nei circuiti televisivi che ferroviari e aeroportuali.