Covid a Ercolano, morto medico di famiglia vaccinato con la doppia dose: «E c'è ancora chi nega il virus»

Covid a Ercolano, morto medico di famiglia vaccinato con la doppia dose: «E c'è ancora chi nega il virus»
di Francesca Mari
Lunedì 18 Ottobre 2021, 07:30 - Ultimo agg. 19 Ottobre, 15:44
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Era un medico serio e rassicurante, un uomo profondamente credente che si occupava dei derelitti e degli ultimi. Aveva sempre un sorriso per tutti e in questi ultimi due anni è stato in prima linea nella lotta al Covid e nella campagna vaccinale. Ma ieri mattina il virus subdolo e insidioso se l'è portato via spegnendo per sempre il suo sorriso e lasciando nello sconforto la comunità medica e civile di Ercolano.

È morto nella terapia intensiva dell'ospedale Cotugno, ieri mattina alle 7, Bernardo Cozzolino, medico di Medicina generale.

Aveva 63 anni, lascia la moglie Loredana Fabiani e due figlie. Aveva ricevuto due dosi di vaccino Pfizer, non aveva patologie pregresse se non qualche acciacco dovuto all'età. I colleghi, affranti per il dolore e la rabbia (sono 364 i medici stroncati dal Covid in Italia), raccontano che Cozzolino era stato ricoverato al Cotugno lo scorso 21 settembre. Le sue condizioni sono peggiorate di giorno in giorno, tanto che dalla sub-intensiva, dove è stato ventilato con il casco Cpap, era stato trasferito in rianimazione. Nei giorni scorsi era stato intubato. Ieri il suo cuore ha smesso di battere, i suoi polmoni erano stati distrutti da una polmonite bilaterale interstiziale. 

Cozzolino era un membro attivo della cooperativa dei medici di Medicina generale «MediCoop Vesevo», apparteneva al distretto 55 ed era tra i più impegnati nella campagna vaccinale; difatti nel suo studio aveva vaccinato centinaia di persone e le rassicurava predicando l'importanza di proteggersi. La rabbia dei medici è espressa dal presidente della MediCoop, Paolo De Liguoro, collega e soprattutto amico dell'ennesima vittima del Covid. Proprio il 23 ottobre dell'anno scorso lo stesso presidente aveva annunciato la morte di un altro professionista socio della cooperativa, il medico-diacono Mirco Ragazzon di Torre del Greco. «Dopo un mese di battaglia in ospedale e due anni in prima linea è il dolore di De Liguoro - un medico appassionato e instancabile, oltre che un mio caro amico, ha perso la battaglia contro il Covid. Non avrei voluto mai che accadesse, soprattutto in questo periodo in cui i tanti imbecilli, gli increduli, gli scettici, i complottisti, i no-Vax possono strumentalizzare la sua morte e mettere in discussione l'efficacia del vaccino».

De Liguoro è sconvolto dinanzi al sacrificio del collega. «Io pensavo - racconta - che questa mattanza fosse finita, ma stiamo ancora a contare medici morti per curare i pazienti. Per questo, ora che siamo partiti con le terze dosi, continuiamo a predicare prudenza, ricordando che la percentuale di protezione dei vaccini è dell'80 per cento. Il messaggio che voglio che emerga è che nessuno abbassi la guardia. La guerra contro il Covid non è ancora finita, ed oggi abbiamo perso una battaglia e sul campo abbiamo lasciato il corpo di un nostro soldato. E, nonostante ciò, ci troviamo ancora circondati da tanti sconsiderati che protestano, che rifiutano i vaccini, che negano l'esistenza della morte da Covid». 

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I colleghi riferiscono di aver sentito Cozzolino fino al giorno prima del ricovero in terapia intensiva e che lui, sebbene molto debilitato, si sia occupato delle questioni relative al lavoro e alla campagna vaccinale. «È un giorno triste per la città. Purtroppo il Covid - è il cordoglio del sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto - ci ha portato via il dottor Bernardo Cozzolino. Tanti di noi hanno avuto modo di conoscerlo e di apprezzare la sua profonda devozione nell'aiutare il prossimo, sia come medico che come uomo di fede. A nome mio e dell'amministrazione esprimo profondo dolore e cordoglio nei confronti dei familiari e di chi gli ha voluto bene». Il medico era anche molto impegnato nel sociale, spesso di sera aiutava i senzatetto rifugiati in piazza Garibaldi a Napoli e faceva parte di numerose associazioni Onlus come «Gli occhi di Claudio», impegnata nel sostegno dei bisognosi. 

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