Covid a Napoli, l'ospedale San Giovanni Bosco verso la normalità: via i pazienti positivi in 15 giorni

Covid a Napoli, l'ospedale San Giovanni Bosco verso la normalità: via i pazienti positivi in 15 giorni
di Ettore Mautone
Lunedì 24 Maggio 2021, 08:00 - Ultimo agg. 25 Maggio, 09:17
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San Giovanni Bosco, sprint per svuotare il centro Covid e riattivare reparti e Unità operative di assistenza specialistica ordinaria. L'accelerazione delle procedure, (annunciate una settimana fa in Unità di crisi regionale come anticipato dal Mattino) è stata ordinata dal direttore sanitario di presidio Luigi Vittorioso sulla base delle indicazioni operative giunte nei giorni scorsi dal manager della Asl Ciro Verdoliva. Quest'ultimo ha chiesto di completare le operazioni per la riattivazione dell'ospedale Covid free entro il 21 giugno ma bisogna effettuare alcuni lavori di ristrutturazione, adeguare gli impianti, riconfigurare i percorsi e completare le sanificazioni. Per fare ciò l'ospedale deve essere completamente svuotato dai malati Covid. Le disposizioni di Vittorioso, a tal fine, sono perentorie: entro il 6 giugno l'ospedale della Doganella dovrà essere sgombro di pazienti affetti da Coronavirus.

L'avvio delle procedure finalizzate ad azzerare l'occupazione dei posti letto, partito con un'allerta della Asl Napoli 1 del 21 maggio scorso, si sono finora tradotte in visite e sopralluoghi dell'unità tecnica deputata ad effettuare i lavori necessari. Si tratta grosso modo di ripercorrere a ritroso gli interventi effettuati all'atto della conversione del presidio della Doganella in centro Covid, alla fine dello scorso ottobre, quando nel pieno della seconda ondata la pressione ospedaliera era talmente alta da travolgere la rete dei Covid center e il San Giovanni Bosco dovette rinunciare al pronto soccorso e separare accessi e percorsi per garantire posti letto specialistici a disposizione dei malati affetti da Sars-Cov-2.

Posti letto che ora vanno riportati all'assetto originario per prestare assistenza e ricoveri alla popolazione in regime di emergenza e urgenza per le funzioni di Dea di I° livello svolte dall'ospedale della Doganella e dunque per la riattivazione del Pronto soccorso. Garantire il rispetto dei tempi non è uno scherzo, per la riconversione dei posti letto Covid free è indispensabile azzerare l'occupazione delle attuali unità di ricovero entro il 6 giugno. 

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Attualmente l'ospedale ospita 17 pazienti in degenza Covid ordinaria (su 40 posti letto attivi), 5 in subintensiva su 6 posti attivi, 5 in degenza specialistica ortopedica (6 attivi) e poi 6 su 15 posti in Chirurgia e 4 in Cardiologia su 8 attivi. Vuoti risultano invece la Ginecologia e il Nido (che possono contare sul centro di riferimento del Policlinico Federico II e l'unità di terapia intensiva coronarica che ha un riferimento al Cardarelli e che è stata allestita anche all'azienda dei Colli. In questo scenario direttori e responsabili di reparto devono procedere alle dimissioni e trasferimento in altri ospedali di tutti i pazienti che si negativizzano. In pista anche dimissioni protette, in accordo con la medicina territoriale, per i pazienti positivi che possono essere assistiti a domicilio. Primari e dirigenti medici sono inoltre tenuti a stilare una lista di malati da trasferire in altre strutture sanitarie Covid distinti per livello di rischio (alto, medio e basso). A provvedere agli smistamenti sarà il responsabile del 118 Giuseppe Galano. Intanto è scattato lo stop ai trasferimenti, tramite la rete dell'emergenza, di nuovi pazienti Covid alla Doganella.

A ricevere i malati potranno essere, sul territorio della Asl, il Covid center dell'Ospedale del mare - che attualmente ha disponibili 14 posti su 16 in terapia intensiva, 8 in degenza su 39 a fronte di 4 nuovi arrivi nelle ultime ore, mentre la subintensiva è piena - e il Loreto Nuovo, anch'esso prestato alle funzioni Covid. Nel presidio di via Vespucci - che solo ad epidemia archiviata potrà tornare all'assetto originario nella rete di emergenza e urgenza - sono liberi 22 posti di degenza ordinaria e quattro di subintensiva. Tutti gli esuberi potranno contare sull'apporto dei Policlinici e del Cotugno. Un'analoga operazione, per rendere Covid free il Monaldi e il Cardarelli è in fase di valutazione e sarà completata entro l'estate riservando, in città, il solo Cotugno (il Lotto G con 70 posti letto) alle funzioni Covid. 

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