Covid a Napoli, stop del 118 ai test rapidi: «Al Cto troppi falsi positivi»

Covid a Napoli, stop del 118 ai test rapidi: «Al Cto troppi falsi positivi»
di Ettore Mautone
Domenica 31 Gennaio 2021, 10:00 - Ultimo agg. 10:40
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Tamponi rapidi anti Sars-Cov-2: al Cto proliferano i falsi positivi. Sono tanti, troppi, i pazienti che giungono nella prima linea del presidio dei Colli Aminei, sia tramite le ambulanze del 118 sia con mezzi propri, positivi al test rapido ma negativi al successivo screening in altri ospedali. I casi discordanti sono la quasi totalità: malati che, senza essere valutati per la patologia che li ha spinti in pronto soccorso, sono sistematicamente dirottati dal Cto verso altri ospedali dotati di reparti Covid. In realtà quasi sempre finiscono nel vicino Cardarelli dove agli esami risultano puntualmente negativi. Trasferimenti che tuttavia finiscono per congestionare i percorsi di accesso come è noto già al collasso. Il Cardarelli, tra l'altro - a differenza del Cto che ha alle spalle il Cotugno - dovrebbe avere posti letto Covid riservati solo ai pazienti riconosciuti positivi durante i percorsi di ricovero ai reparti medici e chirurgici sebbene nei mesi dell'epidemia abbia amplificato l'offerta Covid - come segnalato dall'Anaao - a circa 170 posti.

Un'anomalia, quella alimentata dal Cto, segnalata a più riprese dai sanitari del Cardarelli e finita nel mirino della Centrale del 118 che ha dettato regole ben precise agli equipaggi: «In riferimento ai test Covid effettuati al Cto si legge in una nota - data la loro scarsa attendibilità, provata dal fatto che il più delle volte non vengono confermati nei pronto soccorso di seconda istanza, si dispone che quando il 118 trasporta un paziente al Cto, se lo stesso dovesse essere sottoposto al test anti-Covid, debba comunque essere registrato all'accettazione del Pronto soccorso per gli ovvii risvolti medico-legali. Nel caso in cui il test dovesse risultare positivo, e il personale del 118 fosse invitato dal Cto ad andare in altro Pronto soccorso, se il paziente ha un codice di gravità alto va preteso il soccorso ospedaliero e invocato lo stato di necessità. Nel caso di un codice a bassa gravità l'equipaggio contatterà la Centrale del 118». Resta da chiarire il giallo sulla presunta inattendibilità dei tamponi rapidi. Sul punto, e sull'intera procedura, l'azienda ospedaliera dei Colli, per iniziativa del direttore sanitario aziendale, Pasquale Di Girolamo Faraone, domani ha convocato una riunione con i responsabili del pronto soccorso, con la direzione sanitaria del presidio e con i vertici della centrale del 118.

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Da mettere a fuoco ci sono diverse questioni: il test rapido al Cto viene effettuato sull'ambulanza per preservare gli ambienti del pronto soccorso ma si omette però di valutare le condizioni cliniche del malato.

Poi i trasferimenti: perché il Cto, avendo il Cotugno alle spalle non trasferisce i malati direttamente nel proprio Hub Covid? Interrogativi da mettere a fuoco nella riunione di domani. Sulla carta, sensibilità, specificità e accuratezza del test adottati dal Cto a immunofluorescenza dovrebbero essere di circa il 95 per cento. I falsi positivi dunque non si spiegano a meno che non si tratti di un lotto critico.

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