Covid a Napoli, al Cotugno è caos barelle. E Omicron fa paura: tutti in fila per i vaccini

Covid a Napoli, al Cotugno è caos barelle. E Omicron fa paura: tutti in fila per i vaccini
di Ettore Mautone
Venerdì 7 Gennaio 2022, 08:00 - Ultimo agg. 8 Gennaio, 07:53
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La fila di macchine e ambulanze fuori all'ingresso del Cotugno vale più di mille parole. Non è un'immagine di repertorio riferita al picco della seconda ondata di un anno fa ma l'attualità della quarta, targata Omicron. Un virus che come tutti sanno ha mutato pelle, ha abbassato la sua carica clinica e conduce una quota inferiore di persone in rianimazione rispetto alla Delta e alle altre che l'hanno preceduta ma che infetta con tale efficienza e talmente tante persone tutte insieme da approdare alla fine agli stessi risultati micidiali. Ossia un impatto progressivamente insostenibile sulla rete delle cure. Un'onda che finisce per travolgere anche le altre attività esaurendo le risorse e il personale negli ospedali e sul territorio. Al Cotugno oggi ci sono le barelle e ieri in pronto soccorso c'era anche un 35enne da intubare. L'ospedale ha superato i 250 posti letto interamente dedicati alle infezioni da Coronavirus. È l'unico Covid center in città ad avere un autonomo pronto soccorso, principale approdo di malati a casa con la febbre e la bronchite o polmonite. Soprattutto nei giorni di festa viene preso d'assalto. «Siamo sotto pressione - conferma il manager Maurizio Di Mauro - sono giorni in cui gli afflussi aumentano e si forma la fila. I malati sono tutti in condizioni abbastanza complesse, arrivano qui dopo essere stati a casa molti giorni, oltre il 70 per cento sono non vaccinati, anziani con altre patologie e fragili ultra 80enni. Stiamo attivando tutte le nostre potenzialità. Amplieremo la sub intensiva. Stiamo dimettendo, quando possibile, i paucisintomatici trasferendo i malati sulla rete regionale. L'apertura del Loreto (dove in tre giorni ci sono già una trentina di pazienti su 50 posti ma nessuno in intensiva ndr) ci sta dando una mano. Speriamo che questo sia il picco massimo, abbiamo ancora stretti margini». 

 

Anche il Covid center dell'Ospedale del mare è sotto pressione: alle 13 di ieri nel Covid residence per i paucisintomatici c'erano 21 pazienti, nella Medicina Covid (ex day surgery) 33 su 47 posti, in Terapia intensiva 5 i ricoverati. Il problema è la carenza di personale medico e paramedico: a contribuire a sciogliere il nodo del personale il via libera alla legge di Bilancio che consente di stabilizzare i camici bianchi precari assunti durante l'emergenza Covid con contratti a termine. Sono 48 mila le assunzioni previste in Italia, circa 4 mila in Campania. La norma stabilisce che Asl e ospedali, in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di personale (resta il vincolo dell'1,4% in meno della dotazione del 2004 per le regioni in Piano di rientro) possano assumere a tempo indeterminato il personale del ruolo sanitario e gli operatori socio-sanitari, compresi quelli non più in servizio che hanno avuto un rapporto di lavoro a tempo e che abbiano maturato, al 30 giugno 2022, almeno 18 mesi di servizio anche non continuativo, di cui almeno sei tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022 secondo criteri di priorità definiti in ciascuna Regione. «È una opportunità straordinaria - sottolinea il segretario generale della Cisl Funzione Pubblica Lorenzo Medici - per coprire almeno in parte gli spaventosi vuoti tuttora esistenti negli organici di Asl e ospedali». In una lettera a De Luca, la Cisl FP chiede un urgente incontro per definire le priorità e sollecita una rapida ricognizione. «La novità importante - aggiunge Medici - è l'aumento del 10% il fondo sanitario regionale e un ulteriore 5% nel caso in cui nella singola regione emergano ulteriori fabbisogni rispetto a quanto consentito». «Fino ad ora - conclude Lino Pietropaolo della Cisl Medici di Napoli - è mancato un confronto con la Regione nel merito dell'emergenza pandemica». 

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Proprio gli allarmi degli ultimi giorni hanno intanto spinto molte persone nei centri vaccinali della città dove continuano a vedersi lunghe file. Si continua a utilizzare Moderna per la prima e la terza dose dai 12 anni in su e Pfizer per i fragili e gli under 12.

Ieri la Mostra, per il giorno della Befana, ha accolto i bambini dai 5 agli 11 anni distribuendo anche soldi di cioccolato. Oggi e domani l'hub vaccinale di Fuorigrotta è aperto dalle 9 alle 18 per tutti gli ultra 12enni. Stessi orari alla Fagianeria del Bosco di Capodimonte. È dedicata solo ai bimbi di 5-11 anni la seduta vaccinale di oggi a Capri fissata dalle 14 alle 16.30. Aperti oggi anche i centri vaccinali dei distretti della Asl dalle 9 alle 16.30. In media sono tantissimi i richiami booster, circa 500 al giorno le prime e le seconde dosi, irrisorie le immunizzazione dei bambini (meno di 100 al giorno) che pure in questo momento rappresentano i più contagiati con gli under 19 (il 35%). Un dato che alla vigilia della riapertura delle scuole preoccupa tutti. 

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