Covid a scuola, flop terze dosi e allarme tra i banchi: «Pochi prof vaccinati»

Covid a scuola, flop terze dosi e allarme tra i banchi: «Pochi prof vaccinati»
di Ettore Mautone
Sabato 13 Novembre 2021, 11:00 - Ultimo agg. 16:32
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Crescono, ma di pochissimo, le terze dosi booster somministrate negli ultimi tre giorni al personale scolastico residente a Napoli oltre la boa dei 180 giorni dalla conclusione del primo ciclo vaccinale. Al 12 novembre scorso, su un totale di 20.122 docenti e tecnici (anche universitari) impiegati nelle scuole napoletane e vaccinati con due dosi, quelli maturi per il nuovo richiamo per i quali sono passati 6 mesi dalla seconda dose, sono 2.668. Le terze dosi somministrate sono invece 641, cresciute di circa 100 unità in due giorni, pari al 24,02% del totale, due punti percentuali in più del precedente punteggio. 

«Ovviamente al crescere della platea dei vaccinabili ne arrivano di più - avverte Ciro Verdoliva, direttore generale della Asl Napoli 1 - ogni giorno aumentano anche coloro che hanno maturato i 6 mesi quindi sale il valore del denominatore ma qualche punto si muove.

Non sono tuttavia soddisfatto, pensavo, forse speravo, in una maggiore adesione. I contagi nella scuole sono sotto controllo ma sappiamo che una quota considerevole di alunni non è vaccinata e dunque in quella fascia di età il virus circola molto. Sappiamo anche che allo scadere dei sei mesi la protezione immunitaria di anticorpi circolanti, quelli che mi hanno spiegato essere direttamente disponibili per una immediata risposta al virus, cala quasi ai livelli di quando si era immunizzati con una singola dose. Il vaccino, dai dati epidemiologici, ci dimostra che anche all'aumentare dell'incidenza e dei contagi protegge delle ospedalizzazioni. Ma la maggiore circolazione virale si traduce in una crescita dell'incidenza e del rischio di decorsi anomali, di sviluppo di varianti. Certo, oggi non abbiamo infatti terapie intensive intasate né ospedali pieni ma un lento e costante aumento si registra. E la pandemia, abbiamo imparato come l'esperienza, va fronteggiata guardandola dallo specchietto retrovisore anziché stando dietro alla sua scia. Non sappiamo più come farlo capire che senza vaccino oggi saremmo nell'occhio del ciclone di una quarta ondata che oltre ai contagiati farebbe registrare ospedali pieni e molti più decessi di quelli di oggi». 

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E in effetti i contagi a Napoli sono in progressivo e sostenuto aumento da circa 20 giorni con un freno registrato solo negli ultimi giorni: l'incidenza di casi per 100 mila abitanti sono in rapido aumento anche nelle scuole: in molte città della Campania gli istituti sono stati chiusi in via precauzionale. La Campania è passata nell'ultima settimana da un'incidenza di 65 a 79 crescendo del 21 per cento, e sebbene le province che in percentuale crescono di più sono quelle di Avellino (arrivata a 51) e di Benevento (a 27) sono Napoli e Caserta con 85 e 86 casi ogni 100 mila abitanti a guidare la lista delle province con la maggiore presenza di casi e di positivi seguite da Salerno attestata a 70. Contagi in aumento anche nelle scuole: luoghi di incontro e di permanenza a stretto contatto per molte ore per la platea di persone meno vaccinata. Scuole dunque che restano sorvegliate speciali in quanto un anno fa fecero da incubatore del virus che da metà novembre esplose nella peggiore ondata epidemica tra le tre finora subite. Se in molte città della Campania qualche istituto è stato già chiuso a Napoli c'è stata solo qualche spia che si è accesa in alcune scuole primarie, al Kennedy, allo scientifico Mercalli, dove le lezioni sono state temporaneamente sospese, con altri casi sparsi che non hanno creato focolai. Quasi raddoppiati, tuttavia, nell'ultima settimana quelli rilevati nel tracciamento dei dipartimenti di prevenzione, passati da 45 a 85 e poi a 142 nell'ultima settimana. «I casi effettivamente stanno leggermente aumentando nel monitoraggio settimanale - conferma l'assessore regionale all'Istruzione Lucia Fortini - ma nel complesso la scuola tiene e proprio grazie al fatto che la totalità del corpo docente e tecnico è stato vaccinato. Ora si deve stringere sulle terze dosi».

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