Covid in Campania, in arrivo 120.000 dosi di vaccino Pfizer ma i medici attaccano la Regione

Covid in Campania, in arrivo 120.000 dosi di vaccino Pfizer ma i medici attaccano la Regione
Mercoledì 17 Marzo 2021, 19:31
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La Campania è ancora tra le regioni italiane con il maggior numero di contagi e vittime da Covid. Sono 2.665, di cui 632 sintomatici, i nuovi casi con 33 decessi. Il tasso di incidenza positivi/test si conferma all'11,9%, ben più alto della media nazionale al 7,2.

Al timore per la tenuta degli ospedali, se la crescita dei casi dovesse proseguire con lo stesso ritmo, si risponde provando ad accelerare la campagna di immunizzazione. «Lunedì ci sarà il primo significativo incremento di consegne di dosi Pfizer, è previsto l'arrivo di circa 120.000 dosi, una svolta positiva rispetto al quantitativo di 49.000 dosi che abbiamo ricevuto nell'ultimo mese ogni settimana», annuncia Ugo Trama, uno dei responsabili dell'unità di crisi della Campania sul Covid. «È la prima consegna - spiega Trama - di un quantitativo che dovrebbe rimanere in salita, come annunciato anche dal commissario nazionale Figliuolo. Sono numeri che porteranno una forte accelerazione nella vaccinazione e siamo pronti con i nuovi hub vaccinali a Napoli e nelle altre provincie già allestiti».

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Intanto però non si sciolgono dubbi e polemiche da parte dei medici di medicina generale in relazione all'avvio delle adesioni per i pazienti fragili appartenenti alle categorie individuate dal ministero della Salute.

Secondo le disposizioni della Regione, ribadite ieri dall'Unità di Crisi, è compito dei medici di base registrare sulla piattaforma, aperta ieri sera alle 22 ma accessibile da oggi, i loro pazienti fragili mentre i sindacati affermano che nell'accordo siglato con l'ente regionale è previsto che soltanto i medici che non aderiscono alla campagna come vaccinatori devono effettuare su piattaforma la registrazione dei loro pazienti.

E intanto dall'associazione Tutti a Scuola arriva la denuncia «delle grandi difficoltà» che stanno avendo le famiglie con disabili e soggetti fragili che «non riescono ad avere la registrazione perché i medici riferiscono di non avere le credenziali o di non voler procedere o che al momento non è possibile». 

 

Per provare a uscire dall'impasse, i sindacati hanno chiesto un incontro alla Regione che dovrebbe tenersi entro lunedì. «La confusione e il caos sono generati dalla sbagliata comunicazione resa dalla Regione Campania che prima sigla un accordo e poi lo pubblicizza in maniera diversa. Questo è assolutamente imbarazzante, destruente e sta portando i medici a scoppiare», accusa Luigi Sparano, rappresentante della Fimmg Napoli, che evidenzia come «il problema vero è la mancanza di vaccini perché se avessimo i vaccini potremmo somministrarli, fatta eccezione dello Pfizer, direttamente presso gli studi o gli hub allestiti dalle Aziende senza dovere procedere a inutili registrazioni su piattaforme e consentendo altresì ai pazienti di essere vaccinati dal proprio medico di base che li conosce e segue da anni perché la nostra priorità è la salvaguardia del paziente».

Ma dalla Regione, al momento, non c'è alcuna apertura. «L'inserimento dei pazienti in piattaforma da parte dei medici di base è previsto nell'accordo siglato da tutte le sigle sindacali che è stato ampiamente discusso - afferma Pina Tommasielli, componente dell'Unità di Crisi - solo il medico di base può dare la patente di fragilità di un paziente». E intanto i medici nei loro studi sono stati presi d'assalto e tra chi cede alle insistenze dei pazienti ed effettua la registrazione e chi invece mantiene la propria posizione e rinvia il paziente, è unanime il coro contro la Regione rea di non rendersi conto che far ricadere sui medici di base anche il compito di registrare i fragili in piattaforma è «un aggravio enorme» di lavoro in un momento in cui - dicono - oltre all'ordinario c'è la gestione dei positivi in osservazione domiciliare, la gestione delle preoccupazioni di chi ha effettuato il vaccino AstraZeneca e l'inserimento in piattaforma di ultra 70enni non in grado di accedere da soli al sistema.

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