Napoli, il degrado delle fontane da poco restaurate: «Discariche a cielo aperto»

La fontana della Scapigliata
La fontana della Scapigliata
di Eduardo Improta
Mercoledì 16 Agosto 2017, 16:17 - Ultimo agg. 16:33
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Da poco erano tornate all’antico splendore attraverso un restauro conservativo. Sotto accusa sia la precaria manutenzione sia lo scarso senso civico di alcuni cittadini. «Oggi sono come uno stagno di rifiuti a cielo aperto – denuncia sul social facebook Antonio Pariante, presidente del comitato civico  Portosalvo che è impegnato sul territorio per la salvaguardia e la tutela del patrimonio storico, artistico, architettonico, culturale e antropologico.
 

 

La storica fontana della Scapigliata, a Napoli, che venne eretta tra il 1539 e il 1541 su disegni di Giovanni da Nola per volontà del vicerè Don Pedro de Toledo, è colma di melma verde e viscida, con acqua stagnante che puzza, oltre una quantità di rifiuti come bottiglie in vetro e plastica. Poco distante, addossata ad una parete, un’altra opera del noto artista e architetto Giovanni da Nola: il mascherone, ovvero la fontana del Capone, una fontana storica che fu realizzata nell’ambito del piano di rinnovamento dei servizi pubblici emanato dal vicerè Don Pedro de Toledo, anch’essa presa di mira dai vandali che depositano le bottiglie di birra e rifiuti di ogni genere. La via Egiziaca a Forcella è la strada percorsa dai turisti che arrivano dalla stazione centrale attraverso l’importante arteria cittadina di Corso Umberto per portarsi alla Cattedrale e nei vicoli del centro antico dei Decumani.
 

Monta la rabbia anche dei commercianti che, a gran voce, chiedono di ripulire le fontane. «Non è possibile – tuona un commerciante – assistere a queste situazioni di degrado. Molti turisti si sono lamentati del fatto che molti luoghi della città, e in particolar modo il centro storico, sono in stato di abbandono».

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