De Magistris, manifesti con insulti: una condanna e due assoluzioni. «Fu critica elettorale»

De Magistris, manifesti con insulti: una condanna e due assoluzioni. «Fu critica elettorale»
Lunedì 25 Novembre 2019, 19:56 - Ultimo agg. 26 Novembre, 06:22
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Furono solo critica elettorale quei manifesti affissi nel maggio del 2016, con tanto di insulti, che raffiguravano il sindaco di Napoli Luigi de Magistris con addosso una maglietta dell'Inter. Si è concluso con una condanna e due assoluzioni il processo di primo grado (giudice Pellecchia, prima sezione penale del Tribunale di Napoli) che ha visto imputati un candidato del centrodestra per la II Municipalità di quella tornata elettorale, Stefano Parisi, e altre due persone, i fratelli Vincenzo e Angelo Chiurazzi (difesi dall'avvocato Emilio Coppola). Parisi, accusato di violenza privata, è stato condannato. Assolti invece i fratelli Chiurazzi dall'accusa di violenza privata e diffamazione.

Il sindaco di Napoli, difeso dall' avvocato Montone, che durante l'istruttoria si è dichiarato profondamente ferito dalle accuse che vennero mosse attraverso quei manifesti, si è visto anche negare il risarcimento dei danni richiesto. La vicenda risale al 14 maggio 2016 quando in alcune zone della città comparvero centinaia di manifesti anonimi con frasi offensive nei quali si faceva riferimento a presunte simpatie del sindaco nei confronti dell'Inter ma anche a un mancato accordo sullo stadio San Paolo tra il Comune e il Calcio Napoli.

Ad innescare la diatriba fu un candidato della lista «Dema» alla II Municipalità di Napoli che sui social postò una foto raffigurante tre persone intente ad affiggere quei manifesti, uno dei quali con addosso un logo simile a quello adottato per la campagna elettorale dell'altro candidato a sindaco Gianni Lettieri.
Il candidato della lista «Dema» riferì poi di essere stato inseguito e minacciato dopo avere scattato quelle foto poi finite sui social.
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