Il Coronavirus non ferma lo spaccio: colpo ai narcos dei monti Lattari

Il Coronavirus non ferma lo spaccio: colpo ai narcos dei monti Lattari
di Dario Sautto
Venerdì 20 Marzo 2020, 09:21 - Ultimo agg. 11:10
3 Minuti di Lettura

Narcotrafficanti e spacciatori di droga non si fermano neanche con l'emergenza coronavirus. Così, partono i controlli straordinari su tutto il territorio tra il Vesuviano e l'area dei monti Lattari, meglio conosciuta come la «Giamaica» del Napoletano. Diversi sono stati i sequestri di stupefacenti, gli arresti e le denunce, in tutta la zona.
Partendo dall'area dei Lattari, da ieri mattina è scattata, come prassi dal 2016, l'operazione «tabula rasa» dei carabinieri dei forestali contro le piantagioni di canapa indiana che vengono disseminate nei valloni delle colline a ridosso di Gragnano, Pimonte, Lettere e Casola di Napoli. Per tutta la mattinata, un elicottero della forestale ha sorvolato l'area, in un primo sopralluogo che ha visto impegnati a terra i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia e della stazione di Gragnano, insieme ai colleghi della stazione forestale stabiese.

Tra pochi giorni, complice il buon tempo, potrebbe iniziare la semina della cannabis indica ogm in alcuni dei consueti valloni, in particolare tra monte Megano, le frazioni Caprile e Aurano a Gragnano, ma anche sulle alture di Lettere, nella zona Selva di Casola e a Pimonte. Nelle prossime settimane saranno intensificati i controlli su tutto l'arco dei Lattari, per bloccare i narcos della marijuana e i loro complici spesso boscaioli, allevatori di ovini ed esperti della montagna che si prestano al malaffare per poche centinaia di euro, facendo da custodi e controllori delle piantagioni della camorra.

I divieti di circolare senza autocertificazione non hanno fermato neanche i fattorini della droga. Durante i controlli di routine, i carabinieri hanno fermato e denunciato a piede libero due pusher a domicilio a Gragnano e Pimonte: entrambi consegnavano dosi di marijuana ai loro clienti in quarantena. Controlli antidroga anche nelle strade di Torre Annunziata, con i finanzieri del Gruppo oplontino della guardia di finanza impegnati nelle verifiche di alcune attività commerciali e delle autocertificazioni dei passanti nei rioni dello spaccio. Tra i sospetti, i finanzieri hanno fermato Angelo Vastola, un 22enne di Torre Annunziata. Senza autocertificazione, in auto aveva 72 grammi di cocaina suddivisa in dosi pronte per la vendita, un bilancino di precisione e denaro contante. Vastola è stato arrestato in flagranza di reato e accompagnato agli arresti domiciliari.

LEGGI ANCHE Coronavirus a Napoli, spuntano striscioni a sostegno del ricercatore Ascierto a Marano

A Poggiomarino, invece, sempre i finanzieri hanno arrestato Giuseppe Tufano, un altro pusher 22enne trovato in possesso di 62 grammi fra hashish e marijuana. Fermato, anziché fornire l'autocertificazione Tufano si è dato alla fuga, ma è stato bloccato dopo un breve inseguimento ed arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Ai domiciliari, per lui è arrivata anche una denuncia a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale e inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità.

I divieti non hanno fermato neanche i «clienti» degli spacciatori, che provano a raggiungere Torre Annunziata per fare la spesa di droga. Due uomini, entrambi residenti a Pagani (Salerno) sono stati denunciati per inosservanza dei provvedimenti. Sempre da Pagani era arrivato Alfonso Misciascio, 24enne che tra l'altro era agli arresti domiciliari. A sorprenderlo in strada a Torre Annunziata sono stati i carabinieri, che hanno assistito alla rapina ai danni di una pescheria di via Plinio. Armato di coltello, Misciascio aveva portato via l'incasso al commerciante, ma è stato bloccato ed arrestato per rapina ed evasione dai domiciliari. Sequestrato il coltello con lama da 8 centimetri, ora il 24enne è in carcere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA