Quanto incide il dumping contrattuale nella riabilitazione in Campania? Quando si concretizza e cosa comporta per i dipendenti, i pazienti e le aziende convenzionate con il Sistema Sanitario Regionale? Cosa c’è dietro il proliferare di contratti collettivi nazionali di lavoro senza rappresentatività?
Per dare le risposte a queste domande e trovare una interlocuzione con la Regione Campania, la Fp Cgil ha promosso e organizzato un incontro con lo scopo precipuo di fornire strumenti conoscitivi ed al tempo stesso di aprire un confronto con tutte le parti in causa. Se ne è parlato questa mattina all’Hotel Oriente di Napoli durante l’incontro organizzato dalla Fp Cgil e che ha visto la partecipazione dei consiglieri regionali Valeria Ciarambino e Franco Picarone, di lavoratrici e lavoratori del settore provenienti da tutta la Regione, di imprenditori del settore e di Albi e Ordini Professionali.
Il tema è stato introdotto da Marco D’Acunto, segretario regionale della Fp Cgil con delega alla Sanità Privata e le conclusioni sono state affidate alla segretaria generale Fp Cgil Serena Sorrentino. «Il dumping salariale» spiega D’Acunto «è un fenomeno del tutto particolare nel quale lavoratori che fanno lo stesso identico lavoro di altri vengono pagati meno e hanno meno diritti; purtroppo questo è un fenomeno che nella riabilitazione in Campania è molto diffuso.
Il fenomeno del dumping contrattuale è di forte attualità e rappresenta una delle principali piaghe del sistema sanitario minando la professionalità degli addetti, i livelli essenziali di assistenza ed anche la leale concorrenza tra le aziende. «Intanto abbiamo una straordinaria occasione» sottolinea Serena Sorrentino Segretario Generale Fp Cgil «la conferenza delle regioni e il ministero della salute possono rivedere, grazie al Dl concorrenza, il sistema di accreditamento cioè le regole con le quali soggetti privati possono stare sul mercato dei servizi pubblici. Per noi deve essere una regola fondamentale applicare lo stesso contratto che prevede stessi trattamenti per i lavoratori pubblici e privati che operano nella sanità accreditata e che quindi ci sia una standardizzazione dei salari, dei diritti dei lavoratori. Stiamo chiedendo a gran voce al ministro Orlando una legge nazionale sulla rappresentante e sulla erga omnes dei contratti. In ogni settore ci deve essere un solo contratto di riferimento: se sei un professionista della salute, se sei un operatore della salute, devi avere lo stesso contratto, gli stessi diritti e gli stessi salari».