L’emergenza del 118 a Napoli che sta fronteggiando la progressiva carenza di unità mediche al punto di dover demedicalizzare alcune postazioni, è anche un’emergenza dell’assistenza sanitaria “via mare”. Da mesi, funziona solo una delle tre idroambulanze in forza alla Centrale Operativa Territoriale di Napoli che serve Capri, Ischia e Procida con la conseguenza di servizi e trasferimenti rallentati, oltre alle difficoltà crescenti con cui devono fare i conti i sanitari.
Da anni le equipe degli operatori che lavorano come pendolari nelle strutture sanitarie isolane, invocano la presenza di mezzi a loro dedicati o di condizioni agevolate per quanto riguarda i trasferimenti per i turni lavorativi ma, ora che si sono inasprite le circostanze, il problema è diventato un altro.
In ogni caso, la criticità più grave della carenza di motovedette è il rallentamento inevitabile dell’assistenza dal momento che le due idroambulanze dell’Asl Napoli 2 Nord, per Ischia e Procida, sono inutilizzabili e quella dell’Asl Napoli 1, per Capri, è spesso ferma per manutenzione, salvo periodi come quello in corso che la vede operativa dopo circa un mese di stop per manutenzione e il guasto dell’aria condizionata a luglio e agosto. In particolare, l’idroambulanza di Procida è talmente malridotta e vetusta che, molto probabilmente, il ripristino del suo funzionamento non sarà possibile.
Per fronteggiare questa situazione, la direzione del Cot 118 ha attuato uno schieramento strategico dell’unico mezzo disponibile per minimizzare il più possibile le complicanze causate dall’indisponibilità di due mezzi. In pratica, nel documento, protocollato il 2 ottobre 2021, Giuseppe Galano direttore del 118 a Napoli, che ha in gestione il comparto idroambulanze, spiega che «vista la temporanea indisponibilità dell’idroambulanza di Ischia e la permanente indisponibilità dell’idroambulanza di Procida e considerata la momentanea disponibilità di un’unica idroambulanza si ritiene per una maggiore efficacia logistica e strategica, di autorizzare il mezzo di Capri a schierarsi come base a Ischia».
Questo posizionamento della motovedetta, faciliterà le operazioni dei vari trasferimenti ma il vero problema individuato da Galano, che poco tempo fa sulle pagine de Il Mattino ha lanciato un appello al Ministero della Salute, è «lo stato delle idroambulanze che hanno più di 20 anni ciascuna» come spiega Galano che punta dritto «all’urgenza di acquistare nuovi mezzi, piuttosto che affidarsi a manutenzioni cicliche che non ne assicurano il funzionamento»