Ospedale San Paolo di Napoli: l'Asl garantisce il funzionamento dei reparti a rischio ma i sindacati protestano

Ospedale San Paolo di Napoli: l'Asl garantisce il funzionamento dei reparti a rischio ma i sindacati protestano
di Melina Chiapparino
Venerdì 20 Maggio 2022, 21:01 - Ultimo agg. 21 Maggio, 17:25
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La criticità esplosa all’ospedale San Paolo di Napoli ha scatenato la protesta dei sindacalisti ma, al tempo stesso, anche la contromossa dell’Asl partenopea.

Tutto è cominciato ieri, con la nota sottoscritta dalla direzione del presidio di Fuorigrotta dove si allertava anche il 118 sullo stato di criticità delle Unità Operative di Ortopedia, Neurologia e Pediatria, per le quali «non sarà possibile garantire situazioni di emergenza e urgenza 24 ore su 24» si legge nel documento che dichiarava l’espletamento delle attività mediche indicate solo nelle ore antimeridiane, chiedendo alle ambulanze di non portare i pazienti in urgenza durante i turni pomeridiani o notturni. Una criticità destinata a pesare significativamente sul servizio di assistenza offerto ai pazienti e causata «dalla notevole carenza di personale», la stessa carenza di medici e infermieri che è stata segnalata da Giuseppe Monteleone, primario di Ortopedia del San Paolo che si è dimesso dal suo ruolo dirigenziale sostenendo che «senza il personale non si poteva andare avanti».

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A distanza di 24 ore da questi avvenimenti, il sindacato Nursind ha annunciato la protesta, programmata per il 24 maggio davanti all’ingresso dell’ospedale San Paolo per chiedere «soluzioni strutturate e a lungo termine con il trasferimento di ortopedici dal San Giovanni Bosco e dall’ospedale del Mare» ha dichiarato il coordinatore Nursind Lello Pavone, sottolinenando la necessità di «integrazione del personale così da garantire il massimo funzionamento delle Unità Operative ora in carenza di organico».

Il rischio della chiusura pomeridiana e notturna dei tre reparti, secondo Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e capogruppo regionale M5S,è stato «l’ennesimo campanello d’allarme di un sistema sanitario che in Campania rischia di implodere», motivo per cui la pentastellata ha annunciato la sua presenza al sit-in del sindacato Nursind.

«In attesa di reclutare nuovo personale, al San Paolo andrebbero dirottati fin da subito medici specialisti che sono inattivi nei presidi della stessa azienda» ha dichiarato Ciarambino per  «impedire che, in una fase i cui il sistema di emergenza urgenza in Campania è in tilt, anche il San Paolo chiuda le porte a chi ha bisogno urgente di cure e di assistenza».

A distanza di 24 ore dalla nota che illustrava le criticità dei tre reparti, l’Asl ha comunicato di aver ripristinato la funzionalità delle Unità Operative. «Le limitazioni di ieri sono superate stamattina a valle di una riunione urgente si è riusciti a trovare una soluzione temporanea nelle more delle assunzioni per le quali stiamo procedendo» hanno fatto sapere dai vertici della direzione generale che ha emanato una nota a sostituzione e superamento della precedente. In pratica, nelle prossime ore, la carenza del personale sarà riequilibrata dall’implementazione delle professionalità carenti.

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