Esame avvocati, ok la prima prova. E funzionario trasferito per i brogli del 2018

Esame avvocati, ok la prima prova. E funzionario trasferito per i brogli del 2018
di Viviana Lanza
Mercoledì 11 Dicembre 2019, 08:00
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Si è svolta senza intoppi organizzativi, senza polemiche e senza caos la prima giornata d'esame per i 4.026 aspiranti avvocati che ieri mattina alla Mostra d'Oltremare hanno affrontato la prima prova scritta dell'esame che consentirà loro di accedere alla professione forense. Un sospiro di sollievo e nessuna lamentala al termine della prova che in questa prima giornata ha riguardato il diritto civile. Sembra aver funzionato l'organizzazione che quest'anno, per la prima volta, ha introdotto la disposizione dei candidati nei vari padiglioni con posti numerati. E non c'è stata la calca per occupare banchi vicini, non ci son state anomalie segnalate al Consiglio dell'Ordine degli avvocati. Oggi e domani si svolgeranno le altre prove scritte di diritto penale e diritto amministrativo.

Chi aveva già tentato l'esame da avvocato negli anni scorsi ha riscontrato ieri un'organizzazione più fluida e maggiori controlli rispetto al passato. Ciascun candidato aveva il proprio posto assegnato, al momento di entrare nel padiglione dove si sarebbe svolta la prova ha ricevuto una busta con il numero del proprio posto. Le aule e i bagni erano schermati in modo da evitare eventuali tentativi da parte di candidati di collegarsi a internet o inviare messaggi per avere un aiuto nella prova. E anche i controlli tra i banchi, raccontano i candidati, sono stati più serrati e l'organizzazione è stata finalizzata a garantire lo svolgimento della prova senza rischio di brogli, tra rigide misure di sicurezza. Nessun colpo di scena, dunque, in questa prima giornata di esami. E questo ha alleggerito la tensione degli ultimi tempi, alimentata non solo dall'importanza della prova e dal numero elevato di candidati ma indirettamente anche dall'ombra che un'indagine della Procura tuttora in corso ha gettato sulle prove del 2017. Un'indagine che guarda al passato e che proprio in questi giorni ha avuto un primo effetto.

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È stato trasferito uno dei due dipendenti della Corte di Appello coinvolti nell'inchiesta che ha spinto i magistrati della Procura di Napoli a indagare sui retroscena dell'esame da avvocati. Si tratta di M.R. L'altro dipendente, V. P., finito anch'egli al centro delle indagini, è in attesa degli esiti investigativi. Il fascicolo è quello dell'inchiesta coordinata dai pm Alessandra Converso e Ida Teresi con il coordinamento del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli. Gli inquirenti stanno valutando intercettazioni, testimonianze, atti e documenti. Secondo l'ipotesi investigativa, ancora al vaglio di chi indaga, ci sarebbe il sospetto di soldi pagati per conoscere in anticipo le tracce dei compiti. Quattromila euro sarebbe la cifra per l'informazione utile. Le indagini sono partite dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia che hanno puntato l'indice contro uno dei due impiegati finiti sotto inchiesta. Gli indagati, da considerarsi innocenti fino a prova contraria, avranno modo di chiarire nei successivi passaggi dell'inchiesta. Intanto gli inquirenti sono al lavoro per fare luce sulla vicenda.

Anche le tracce della prova scritta di diritto civile non hanno suscitato tra i candidati particolari polemiche. I candidati hanno dovuto affrontare i casi delle due tracce in materia di diritto civile scegliendone una da svolgere elaborando un parere, avendo a disposizione sette ore di tempo. Sui social intanto proliferano i gruppi di aspiranti avvocati e i commenti sulla giornata di ieri. Mentre la prova era in corso alcuni commenti mettevano in guardia da fake news che circolavano sulle ipotetiche tracce uscite, poi quando le tracce sono state rese note questo allarme è rientrato.

Ancora per quest'anno i candidati hanno avuto la possibilità di utilizzare i codici annotati con la giurisprudenza considerato che il regime transitorio del nuovo esame di abilitazione all'esercizio della professione forense è stato prorogato con la conversione del Decreto Milleproroghe.
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