Fase 2 a Napoli, riaprono gli ambulatori ed è subito caos: «Visite confermate e poi annullate»

Fase 2 a Napoli, riaprono gli ambulatori ed è subito caos: «Visite confermate e poi annullate»
di Melina Chiapparino
Martedì 5 Maggio 2020, 08:30
3 Minuti di Lettura

«Non sono potuto entrare in ambulatorio e mi è stata annullata la prenotazione fatta sei mesi fa». Edoardo è uno dei tanti cittadini napoletani che, ieri mattina, si è recato al distretto Asl in piazza Nazionale, scoprendo di non poter effettuare l'esame medico nella data fissata. Per lui, 78enne cardiopatico, l'assistenza ambulatoriale, ora riattivata dopo lo stop forzato per Covid, è stata rimandata a data da destinarsi. «Mi sono recato all'Asl 33 ma non sono potuto neanche entrare nell'edificio - racconta tutte le persone che come me, attendevano notizie sulle prenotazioni, sono state lasciate all'esterno della struttura».
 

 

Il primo disagio che ha scatenato il malcontento e dei cittadini, è stato «non poter entrare nella struttura» come racconta Edoardo che è giunto al distretto intorno alle 10 del mattino. «Ho ritrovato molte persone che aspettavano davanti l'ingresso al pubblico su via Acquaviva ma ciascuno di noi poteva solo comunicare alle guardie giurate il motivo della propria presenza, in attesa che i sanitari ci facessero sapere le informazioni richieste» spiega il 78enne che se da un lato comprende «le restrizioni per le misure di prevenzione», dall'altro si stupisce della mancanza «di un piano di accoglienza per gli ammalati». Al disagio si è aggiunto lo sconforto quando è stato comunicato l'annullamento delle prenotazioni. «Ho aspettato circa 20 minuti fuori alla palazzina, dopo aver chiesto conferma dell'esame cardiologico che avevo in prenotazione per l'8 maggio - spiega l'anziano - a un certo punto, mentre cresceva il numero di persone in attesa, è scesa un'infermiera riferendoci che tutte le prenotazioni erano da considerare annullate per cui bisognava rifarle da capo». Nel caso di Edoardo si trattava di un holter cardiaco per il quale aveva aspettato 6 mesi e ieri, l'unica cosa che ha potuto fare, è stata chiedere una nuova ricetta al medico di base per prenotare nuovamente l'esame annullato. «Non nascondo che mi è venuto il pensiero di farlo privatamente ma è un tipo di esame che ha dei costi abbastanza onerosi per un pensionato aggiunge Edoardo - soprattutto, per chi come me ha lavorato una vita, si tratta di far rispettare il proprio diritto alla salute».
 

Per capire quanto ci sarà da aspettare, occorre qualche giorno. «Al momento potrebbe risultare ancora la vecchia prenotazione quindi aspetto 2 o 3 giorni per la seconda prenotazione» continua Edoardo che non nasconde la preoccupazione riguardo la propria salute. «Mi sono chiuso in casa per timore del Covid prima ancora che ci fossero le ordinanze di governo e Regione e cerco di uscire il meno possibile - conclude - vorrei mi fosse garantita la salute». Di storie come quella di Edoardo ce ne sono tante ora che il «caos riguardo le prenotazioni e le resse fuori i distretti Asl stanno rischiando di compromettere l'assistenza ordinaria» fa notare Armando Simeone che con il Comitato cittadino Lenzuola bianche ha raccolto molte segnalazioni. Sulla questione della «rimodulazione delle agende per le prenotazioni» Ciro Verdoliva, manager dell'Asl Napoli 1 chiarisce che «lo scopo è chiedere ai medici di base di rivalutare le richieste per dare precedenza a urgenze, in quanto lo slittamento previsto nelle prenotazioni è di 2 mesi, ovvero il tempo della chiusura degli ambulatori ma in questo modo riusciremo a garantire la rapidità per le esigenze maggiori». «La ripartenza è complessa e prevede la riduzione momentanea, da 4 a 2 visite l'ora, perché dobbiamo garantire la sicurezza di pazienti e lavoratori ma progressivamente la funzionalità sarà piena» conclude Verdoliva.

© RIPRODUZIONE RISERVATA