«Aprite, devo fare un'indagine»: finto carabiniere rapina le poste a Pozzuoli

«Aprite, devo fare un'indagine»: finto carabiniere rapina le poste a Pozzuoli
di Gennaro Del Giudice
Sabato 13 Febbraio 2021, 09:50
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Si è travestito da carabiniere e con la scusa di dover acquisire documenti utili per un'indagine si è fatto aprire la porta blindata da un'impiegata della filiale; una volta dentro ha estratto una pistola, ha minacciato la donna e si è fatto consegnare trentamila euro in contanti. Poi è scappato, facendo perdere le proprie tracce.



È la sequenza della rapina andata in scena poco prima delle undici di eri mattina nell'ufficio postale di piazza San Massimo a Licola Borgo, teatro ventiquattro ore prima di un tentativo di furto ai danni del bancomat. È proprio sul dispositivo scassinato e non portato via la notte precedente che ha fatto leva il rapinatore che indossava una divisa da carabiniere con tanto di cappello e giaccone con gli stemmi dell'Arma.

L'uomo, con mascherina anti covid che rendeva visibili solo gli occhi, dopo aver bussato al campanello della porta d'ingresso riservata ai dipendenti, ha mostrato dei fogli alla donna e si è fatto aprire. «Salve, siamo i carabinieri. Dobbiamo acquisire informazioni per il tentativo di furto al bancomat di ieri». Parole che avrebbero ingannato l'unica persona che in quel momento si trovava all'interno dell'ufficio e che senza alcuna esitazione ha permesso all'uomo di entrare.

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Il finto carabiniere, una volta dentro, dopo aver atteso che la porta si richiudesse ha estratto la pistola dalla fondina e l'ha puntata contro l'impiegata intimandole di aprire la cassa e consegnargli tutti i soldi che si trovavano al suo interno. Terrorizzata, la vittima non ha potuto fare altro che obbedire: ha prelevato diverse mazzette di banconote e li ha dati al rapinatore che a sua volta li ha messi in una busta nera di cartone che fino a quel momento aveva tenuto nascosta sotto al giaccone. Dopo aver rovistato ancora per qualche secondo nella cassa, si poi è fatto accompagnare alla porta ed è scappato. Non si esclude che all'esterno ci fosse un complice ad attenderlo nei pressi di Piazza San Massimo con il quale sarebbe scappato a bordo di un'auto in direzione della Domitiana. Così come non si esclude che il tentato furto ai danni del bancomat avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì e che ha provocato solo danni al dispositivo, sia stato solo una messa in scena, la prima parte di un piano studiato nei minimi particolari che si è concluso con l'entrata in scena del finto carabiniere.



Il raid di ieri mattina è stato ripreso interamente dalle telecamere del circuito di videosorveglianza della filiale e sono state acquisite dai poliziotti del commissariato di Pozzuoli che indagano sull'episodio insieme ai carabinieri della stazione di Monterusciello. Sotto shock l'impiegata che ha raccontato quegli attimi di terrore vissuti sotto la minaccia dell'arma. Ascoltati anche gli altri dipendenti della filiale, mentre dall'esterno tra le persone che in quel momento stazionavano in piazza nessuno si sarebbe accorto di nulla.
Nel mirino il sistema di sicurezza della filiale: la rapina di ieri, per modalità, ha ricordato quella del settembre del 2019 quando due rapinatori, sempre attraverso la porta riservata al personale, entrarono nell'ufficio dopo aver minacciato all'ingresso la direttrice con una pistola: una volta all'interno chiusero i dipendenti nel bagno e ripulirono la cassaforte portando via un bottino di venticinquemila euro.
 

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