Furbetti del badge, nel Vesuviano 34 vigili salvati dalla prescrizione

Furbetti del badge, nel Vesuviano 34 vigili salvati dalla prescrizione
di Carla Cataldo
Giovedì 20 Febbraio 2020, 08:40
2 Minuti di Lettura
A quattro anni esatti dal blitz anti-assenteismo che ha fatto tremare il Comune di Ercolano, il processo a carico dei 34 vigili urbani imputati per falso e truffa ai danni dello Stato si chiude senza colpevoli. Nell'ultima udienza, infatti, i giudici del tribunale di Napoli hanno dichiarato prescritti quasi tutti i capi d'imputazione riferiti ad episodi avvenuti nel 2012. Una decisione che ha di fatto sancito l'uscita di scena dal processo di ben 28 imputati. E anche per gli altri 6 ancora a giudizio non dovrebbe esserci nessuna sentenza di condanna. Tra qualche mese, infatti, anche le ipotesi di reato relative al 2013 verranno estinte causa prescrizione. Un epilogo già ampiamente annunciato all'indomani del blitz che - a marzo del 2016 - ha portato alla notifica di una marea di avvisi di conclusione delle indagini preliminari in Municipio.

LEGGI ANCHE San Vitaliano, i furbettI del cartellino a un passo dalla pensione

CINQUANTA EPISODI
Nei giorni scorsi, davanti ai giudici del tribunale partenopeo, si è tenuta l'ultima udienza. Ha testimoniato uno degli investigatori che hanno partecipato alle meticolose indagini condotte dalla procura. Appostamenti, foto, riprese filmate nel comando di polizia municipale di vico Posta, l'epicentro dello scandalo. Un'attività investigativa meticolosa ricostruita nei dettagli da un maresciallo dei carabinieri all'epoca in servizio a Torre del Greco. Sotto la lente d'ingrandimento una cinquantina di episodi. Dai pianisti che timbravano il cartellino per i colleghi che però non erano in ufficio a chi avrebbe falsificato i registri d'ingresso. E ancora i vigili urbani che invece di dirigere il traffico sbrigavano commissioni personali. E persino chi è stato sorpreso a prendere il treno quaranta minuti prima della fine del turno. Tutto documentato, secondo investigatori e pm. Ma contestualmente alla deposizione dell'investigatore il giudice ha dichiarato estinti per intervenuta prescrizione ben quarantacinque capi d'imputazione. Il processo è stato poi rinviato e nei prossimi mesi, sicuramente prima della possibile condanna di primo grado, potrebbe scattare la prescrizione anche per le altre accuse contestate.

I PRECEDENTI
Un film già visto all'ombra del Vesuvio qualche anno fa. Nel 2009 a Portici finivano sotto inchiesta 35 dipendenti comunali accusati di assenteismo. Qualche anno fa - dopo un processo giocato su cavilli e rinvii e di fatto mai arrivato nemmeno a una sentenza di primo grado - è scattata la prescrizione per tutti gli imputati. Un disastro che costò alle casse del Comune 360mila euro di soldi pubblici: il conto presentato dalla Corte dei Conti per i presunti danni generati dai dipendenti accusati di assenteismo. Una storia che si ripete oggi a Ercolano. Anche se nella città degli Scavi gli agenti indagati sono già stati puniti - dalla commissione d'indagine interna aperta dal Comune - con 5 licenziamenti e 27 sospensioni a tempo. Provvedimenti sui quali, tra l'altro, pendono diversi giudizi innanzi ai giudici della sezione civile del tribunale di Napoli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA