Ambulanze e bus bloccati nel traffico a Santa Lucia. Inferno di lamiere su via Chiatamone a doppio senso. Deserto in via Partenope chiusa alla circolazione per l’arrivo dei politici stranieri. È una Napoli in tilt, quella che ospita il G20. Da oggi, oltretutto, si entra nel vivo della convention (e delle restrizioni), con più percorsi vietati ad auto e pedoni. A parte la paralisi del traffico, destinata a intensificarsi, si trovano qua e là cumuli di immondizia intorno ai cassonetti rovesciati o al posto di quelli rimossi. Divieti e caos regole per i commercianti, che si scervellano per risolvere le incognite «dell’immondizia, del parcheggio, dell’arrivo di clienti e del carico-scarico merci nelle zone interdette». Confermato lo sciopero dell’Usb per metro e bus Anm domani dalle 11 alle 15. In compenso, per evitare altri disagi, Tangenziale ha spostato last-minute le manutenzioni notturne programmate durante il G20.
L’imbuto di auto, moto, bus e ambulanze comincia tra via Console e via Santa Lucia ma si dirama presto nelle traverse adiacenti e in una stretta via Chiatamone.
Su tutto - sempre utile ricordarlo - grava la chiusura prolungata della Galleria Vittoria. Nessuno, da fine settembre, è riuscito a riaprirla in tempo per il G20. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, con rallentamenti ovunque e fino al tardo pomeriggio in tangenziale, piazza Dante e a via Marina. Se ieri Napoli era spaccata in due, la situazione è destinata a complicarsi: da oggi il divieto di transito (che ieri interessava via Partenope) si allarga a via Serra, via Nicotera, Santa Maria degli Angeli e vicoli adiacenti di Monte di Dio e Pizzofalcone, poi in via Pallonetto e dintorni.
Pasquale Brandi è uno dei tantissimi residenti di via Chiaia intenti a chiedere istruzioni a una delle decine di pattuglie di forze dell’ordine schierate nel cuore di Napoli in queste ore. «Non so come uscire di casa», sospira. A pochi metri, in piazza Trieste e Trento, c’è l’assessore ai Trasporti del Comune Marco Gaudini: effettua un sopralluogo. «L’impegno delle partecipate e la coesione istituzionale sono stati essenziali per l’organizzazione del G20 - dice - Il Comune, in ogni caso, non ha ricevuto alcun finanziamento per la convention».
In zona Plebiscito e fino a piazza Vittoria si incrociano numerosi dipendenti Asìa. Avvisano commercianti e condomini sulle modalità di conferimento per chi abita o lavora nel centro di Napoli interessato dal G20. In sintesi, fino al 23 i cassonetti saranno rovesciati e l’indifferenziato potrà essere buttato solo dalle 21 alle 23. Per gettare i rifiuti differenziati, invece, bisognerà aspettare almeno il 24. Regole scomode e diffuse last-minute, troppo tardi perché possano essere pienamente recepite da tutta la folta e variegata popolazione tra Pallonetto e Chiatamone. Non a caso, regna la disinformazione in via Santa Lucia, che ieri era un concentrato di mini-discariche distese intorno ai contenitori capovolti. Pedoni e turisti al Plebiscito, da oggi, passeranno solo sotto al Colonnato pieno di scritte e svastiche. Il varco pedonale sarà molto stretto, dal lato di via Console, a causa di dissesti, infiltrazioni e transenne del portico (anche questo non rimesso in sesto per il G20). Confusi anche i ristoratori: con il Plebiscito (lato Palazzo Reale) e via Partenope (lato alberghi e ristoranti) vietati da oggi ai pedoni - si chiedono - i clienti possono arrivare ai tavoli?
«Per chiarire il rebus - spiega Andrea Macchia, titolare di Regina Margherita - ho appena parlato con un vigile urbano: mi ha spiegato che, dato che il lato mare è accessibile, il cliente può attraversare la strada, ma solo all’altezza del ristorante. Resta però il problema del divieto di parcheggio. Aprire sarà inutile fino al 24».
«Le misure di sicurezza sono pressanti - sospira Antonio Sergio, titolare del Gambrinus - E troppe decisioni sono arrivate direttamente da Roma. L’evento è positivo per Napoli, ma 9 delle 10 porte del bar oggi sono chiuse e i dipendenti faticano ad arrivare. Per gli affari non saranno bei giorni, ma apriremo per le tante forze dell’ordine al lavoro».