Gabriella Fabbrocini morta a Napoli, tutto il mondo della sanità campana in lutto: «Avanti nel suo esempio»

La scomparsa della docente e primario: «Assisteva i fragili: ora Napoli è più povera»

Gabriella Fabbrocini
Gabriella Fabbrocini
di Maria Chiara Aulisio
Venerdì 3 Marzo 2023, 23:48 - Ultimo agg. 4 Marzo, 14:12
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Se n’è andata a 58 anni Gabriella Fabbrocini, docente di dermatologia, responsabile dell’Unità operativa clinica della Federico II e direttore della Scuola di specializzazione dello stesso ateneo. La notizia della sua morte lascia senza fiato amici, colleghi e pazienti. Sì, i pazienti ai quali si è dedicata con la stessa passione fino all’ultimo giorno fingendo di dimenticare la malattia che avanzava. Da sempre impegnata nell’assistenza ai più fragili, dieci anni fa aveva fondato un ambulatorio per la cura delle reazioni cutanee da chemioterapici. Un impegno di solidarietà che le valse un prestigioso riconoscimento e infinita gratitudine da parte di chi veniva assistito al meglio senza pagare nulla. Poi i migranti, adulti e bambini, appena sbarcati, che Gabriella curava con amore a prescindere dal permesso di soggiorno. 

I suoi pazienti, i compagni di lavoro e gli amici, tanti tantissimi, attoniti e sgomenti per la perdita di una straordinaria professionista, positiva, gentile, fiera, sorridente, instancabile compagna di serate allegre e spensierate ma mai vane e fini a se stesse. Difficile dimenticare “Gabry chef”, evento napoletano dalla formula efficace e originale: tra cucina e musica, ballo e divertimento coinvolgeva le migliori energie della città per metterle al servizio di progetti sociali che sceglieva di volta in volta tra le mille emergenze di questa città. 

L’ultimo, al teatro Sannazaro, nel 2021, volle dedicarlo a Forcella, un quartiere che amava fino in fondo convinta com’era che prima o poi sarebbe arrivato il momento del riscatto: lì Gabriella aveva anche inaugurato uno “sportello rosa” per l’ascolto e la prevenzione delle patologie dermatologiche femminili. I fondi raccolti in quella serata andarono ai ragazzi a rischio del rione per dar loro la possibilità di partecipare alla colonia estiva riducendo il tempo che avrebbero passato in strada. 

Un vulcano, Gabriella Fabbrocini, un vulcano di idee, progetti, ricerche e studi clinici, nazionali e internazionali, nel campo delle malattie della pelle ma non solo. Lo scorso ottobre fu presidente del “Forum della famiglia” organizzato alla Mostra d’Oltremare con l’obiettivo di indurre il governo a ripensare le politiche economiche a sostegno di chi - pur volendo - non può permettersi di mettere al mondo un figlio.

E ancora: seicento pubblicazioni sulle migliori riviste specializzate e almeno sessanta libri scritti e dedicati al tema della dermatologia.

Da oltre dieci anni poi aveva anche una cattedra presso la Miller School dell’Università di Miami oltre a far parte dello staff Unesco per l’educazione sanitaria e lo sviluppo sostenibile. Nel 2014 fu al tavolo del Consiglio superiore di Sanità e per quattro anni ricoprì anche l’incarico di vicepresidente della terza Sezione insieme con il ruolo di componente del consiglio di indirizzo della Fondazione Pascale. A leggere il suo curriculum viene da chiedersi come sia riuscita a fare tutto questo, nel migliore dei modi e in pochi anni, senza mai sottrarre tempo e cuore a suo marito Fabrizio Pallotta, compagno di una vita, e ai due figli, Raffaele e Alfredo, per tutti Dedo, in gamba come lei, cresciuti nell’amore di una madre capace di stargli accanto anche quando non c’era. 

L’ultima iniziativa, Gabriella, l’aveva messa in campo poco più di un mese fa. Ne parlò in un’intervista che rilasciò al Mattino il 29 gennaio per presentare la nuova edizione di un corso di perfezionamento in dermatologia organizzato con il suo Dipartimento: «Ho un solo obiettivo - disse in quell’occasione - voglio formare i giovani affinché siano sempre più preparati e specializzati. Sono il nostro futuro, aiutiamoli a crescere». Infine, la parentesi politica, altra passione, altro impegno, altro lavoro. In tanti ricordano le oltre diecimila preferenze che conquistò nel 2015 quando si candidò alle elezioni regionali in una delle liste a sostegno di Stefano Caldoro. Fu un grandissimo successo che però non bastò a farla sedere tra i banchi del Consiglio dove invece trovarono posto candidati eletti con molti meno voti dei suoi. Tre anni dopo la voglia di riprovarci, stavolta alla Camera dei deputati, con la lista “Noi con l’Italia”: ottimo consenso pure in questa occasione, ma fuori per poco. Il mondo della politica funziona così. 

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«Lascia un vuoto incolmabile Gabriella Fabbrocini», lo scrive il sindaco Gaetano Manfredi che poi subito aggiunge: «Era un’amica cara ci conoscevamo dai tempi dell’università, grande ricercatrice, donna delle istituzioni e dell’impegno civile». Cordoglio e amarezza anche dal presidente Vincenzo De Luca: «Ha contribuito a dar lustro a un settore che oggi - scrive il governatore - è vanto per tutta la nostra regione».

E poi tante altre testimonianze di affetto, stima e dolore sincero. Dal rettore della Federico II Matteo Lorito a quello della Vanvitelli Gianfranco Nicoletti; dal presidente dell’Ordine dei medici Bruno Zuccarelli all’eurodeputato Fulvio Martusciello. E ancora il ricordo dell’amica Maria Triassi, presidente della Scuola di medicina della Federico II, e la commozione del presidente dell’Ordine dei farmacisti Vincenzo Santagada cui bastano due parole per descrivarla: «Unica e straordinaria». 

L’ultimo saluto a Gabriella Fabbrocini oggi alle 11 nella chiesa di San Ferdinando in piazza Trieste e Trento.

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