Graziella Pagano e la sua malattia:
«Combatto raccontandola sui social»

Graziella Pagano e la sua malattia: «Combatto raccontandola sui social»
di Adolfo Pappalardo
Giovedì 1 Novembre 2018, 15:05
3 Minuti di Lettura
«Si deve parlare della malattia, non nasconderla. Serve a te stesso e agli altri». Graziella Pagano dalla fine di luglio, da quando ha scoperto dopo un banale controllo di routine di avere un mieloma, tiene un diario (seguitissimo) su Facebook. Poca politica di questi tempi («ma perché dove è il partito?») e molti aggiornamenti sul suo stato di salute. Su come procedono le cure della malattia. Una scelta coraggiosa per la Pagano che, in queste ultime settimane, ha messo un po' da parte la sua esperienza politica (5 anni consigliere comunale, 15 anni senatore, 2 anni europarlamentare e 2 anni assessore, senza contare gli incarichi di partito dal Pci al Pd), per parlare più di se stessa. Come ha fatto anche due sere fa prendendo la parola a un mega-party a Edenlandia per festeggiare il suo e il compleanno del figlio Lorenzo.

La sua è una scelta coraggiosa e anche controcorrente.
«Quando sei malato con una patologia così grave è come se si chiudesse un sipario, anche temporaneo, sulla tua vita. E anche se hai amici che vengono a trovarti, a confortarti, vieni messo un po' di lato nella realtà quotidiana. Accade, è così. Ho deciso subito di parlarne non certo per pietismo o commiserazione, non ne sarei il tipo, ma anzi per ribadire a gran voce che io, nonostante la malattia e le cure per sconfiggerla, nella vita reale continuo ad esserci. Io ho solo provato a raccontare il mio viaggio convinta di aiutare me e anche chi soffre come me. Per provare a dare forza a tanti, specie alle donne, che si sono immedesimati e riconosciuti nella mia situazione».

Che impressione trae da questo diario quotidiano?
«Anzitutto che una malattia come questa non è una condanna a morte ma occorre andare avanti. Su Facebook, in queste settimane, ho ricevuto moltissimi incoraggiamenti ed una ventata di affetto e riconoscimento che non mi aspettavo. Tutti hanno capito lo spirito, nessuno ha detto mi dispiace. Ma c'è una cosa che mi ha colpito di più...».

Prego.
«I più gentili sono i moltissimi amici che non conosco direttamente ma solo sui social. Sono i più carini. Addirittura un gruppo di loro ogni mattina e ogni sera mi invia il buongiorno e la buonanotte».

Ha raccontato della sua malattia anche l'altra sera davanti ad un platea di oltre mille persone: una cosa non comune.
«Era la festa di mio figlio ma anche la mia visto che siamo nati a cinque giorni di distanza. Lorenzo ha ringraziato i presenti ed ha accennato a questo periodo molto duro anche per lui: mi è sembrato normale prendere la parola e ringraziare tutti. Per la presenza, per l'affetto. Anche perché ormai è un percorso collettivo in cui i più giovani è meglio che sappiano».

Perché?
«Sembrano invincibili, forti ma hanno una grande paura. In loro è più facile che monti l'angoscia quando la malattia colpisce un loro congiunto. E allora c'è bisogno che siano forti».

Sarà stato un giorno durissimo quando l'ha saputo. Ce lo vuole raccontare?
«Era quasi la fine di luglio e dovevo partire in vacanza per la Grecia. Sono stata a Roma per un controllo di routine e lì, al medico, ho raccontato di un dolore alla spalla e alla schiena. Poi esami più approfonditi hanno dato il responso di un mieloma. E ora stiamo al terzo ciclo di chemio».

Sarà stato durissimo il momento del responso.
«Certo, ma subito dopo devi attrezzarti per essere forte».

Ma nessuno, tra i suoi amici, che abbia storto il naso per la decisione di rendere pubblico tutto il suo percorso di cure?
«No, assolutamente no. Ma io non mi pento: la politica ti fa essere parte di una comunità e si ha il dovere di dire tutto. Non solo al gruppo di amiche storiche che dovevano rassicurare e invece sono stata io a rassicurare».

Il suo cruccio però sarà di non partecipare molto alla vita politica.
«Beh, per il congresso nazionale del Pd ho già detto di non appoggiare Zingaretti ma spero in Minniti. Ma comunque, specie a Napoli, è il Pd che non vedo molto in giro e non la sottoscritta...».
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