Nell'auto la borsa con 32mila euro: imprenditore seguito e rapinato a Napoli

Nell'auto la borsa con 32mila euro: imprenditore seguito e rapinato a Napoli
di Nico Falco
Domenica 26 Agosto 2018, 09:00 - Ultimo agg. 09:01
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L'automobile nuova, il borsello sul sedile del passeggero, la strada libera da passanti e automobilisti. Le condizioni ideali per una rapina mordi e fuggi, di quelle da mettere a segno in pochi secondi con una pistola puntata sul viso del malcapitato. Questa volta, con un bottino che forse nemmeno i criminali si aspettavano: oltre 30mila euro, in contanti. È successo nel primo pomeriggio di venerdì nella periferia est di Napoli, vittima un imprenditore che stava andando a versare in banca il ricavato della sua attività di ristorazione. Le indagini sono affidate alla Polizia di Stato: non si esclude che sia stato seguito, ma è verosimile che i rapinatori fossero in zona alla ricerca di prede e, notando la borsa sul lato passeggero, avessero scelto l'uomo.
 
Via Emanuele Gianturco, le 14.30 circa di venerdì. Pomeriggio estivo, strade deserte. In giro non c'era quasi nessuno, erano ancora chiusi anche quei pochi negozi che non erano in ferie. La vittima, un napoletano di 51 anni, imprenditore, era sulla sua Alfa Romeo. È il socio di un fast food in franchising che si trova in provincia di Caserta, con sé aveva 32mila euro in contanti. Erano l'incasso dell'attività, li stava portando in una banca nel quartiere dove abita; nel borsello, oltre al denaro, c'era anche un tablet. rapinatori si sono avvicinati su uno scooter. Caschi calati sulla testa, targa straniera, accento napoletano. Lo hanno affiancato e il passeggero ha tirato fuori la pistola e l'ha puntata nell'abitacolo. «Fermati e dacci il borsello, subito», gli hanno detto in tono intimidatorio. L'uomo, a quel punto, non aveva scelta. Minacciato, con la canna della pistola puntata contro e il terrore che potessero sparargli al minimo accenno di reazione, ha ceduto. I due sono scappati subito, con un paio di accelerate si sono allontanati lungo la strada sgombra e sono scomparsi. Dopo la rapina l'uomo si è rivolto alle forze dell'ordine per sporgere denuncia, fornendo una sommaria descrizione dei due criminali e della dinamica.

La Polizia di Stato sta esaminando i nastri di alcune telecamere di sorveglianza installate nelle vicinanze del luogo della rapina, comprese quelle nei pressi del rione Luzzatti e fino alla zona della stazione centrale, ovvero le aree dove potrebbero essersi rifugiati i due rapinatori, che dopo il colpo erano fuggiti in direzione di via Taddeo da Sessa. Non si esclude, al momento, che il raid sia stato messo a segno con una variante del filo di banca: i criminali potrebbero conoscere l'imprenditore, averlo già osservato nei giorni scorsi, studiando i suoi movimenti, e potrebbero aver in qualche modo saputo che stava andando a consegnare l'incasso, seguendolo e bloccandolo nel punto più favorevole per il colpo. Sembra però maggiormente verosimile l'ipotesi del colpo di fortuna dei rapinatori: potrebbero essere stati dei criminali a caccia che, notando l'automobile nuova e il borsello appoggiato sul sedile, avrebbero scelto casualmente la vittima senza sapere che all'interno c'erano decine di migliaia di euro.

Gli investigatori hanno pattugliato la zona alla ricerca dello scooter utilizzato per la rapina, su cui era montata una targa straniera. Il mezzo, probabilmente non rubato, sarebbe quindi immatricolato all'estero e usato in Italia con un contratto di leasing. Uno stratagemma che, hanno scoperto le forze dell'ordine, è stato anche utilizzato per evitare tasse e multe automobilistiche per via della difficoltà di risalire all'utilizzatore e che in questo caso potrebbe essere stato adottato dai rapinatori per rallentare il lavoro delle forze dell'ordine.
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