Ma Belen Rodriguez non ci sta a ritrovarsi in prima pagina per il nuovo scandalo che rischia di lasciare una sinistra onda gravitazionale sulle sue erotiche curve ascensionali. Non ci sta e risponde nel luogo deputato al clamore mediatico: i social network. Uno sfogo che sa di comunicato. È la formula che usò pure due mesi fa per annunciare la separazione dal marito torrese, il ballerino Stefano De Martino. La rabbia la spalma su Facebook, tra foto con reggiseno e slip di ordinanza.È una replica densa di parole indignate, dal sen (e che sen) fuggite, accompagnata da un fumetto di Topolino che fa il doppio gesto del dito medio. «Belen di qua, Belen di là, ma quando la smetteranno dico io?» sbotta. «Questa è la seconda volta che compaio su tutti i titoli dei quotidiani affiancata alla camorra (la prima risale al 2011 e la sfiorò in modo meno diretto, ndr). Io sono una donna forte assolutamente, ma anche noi ogni tanto crolliamo, e non mi piace sentirmi così per colpa di determinate persone che pur di fare notizia si riempiono la bocca d'aria». L'ira le scioglie la mano: «Sono stata sempre accostata ai peggiori scandali, dalla politica alla mafia, con quale colpa mi chiedo io? Mai e poi mai è uscito nulla di compromettente sul mio conto, solo diffamazioni inutili senza fondamenta, sono stata intercettata per anni, e ne sono uscita sempre a testa alta, hanno buttato solo tempo e denaro».
E Belen all'ombra del Vesuvio ha trovato tante passioni e due dei suoi amori più famosi. Innanzitutto, l'attaccante Marco Borriello da San Giovanni a Teduccio, ora all'Atalanta. Quattro anni di focosa passione, dal 2004 al 2008. In mezzo c'è stato Fabrizio Corona, roba da scatenare rotocalchi e gossippari d'assalto. Poi, nel 2012, un ritorno sentimentale e vulcanico: il fuoco sacro illuminato dai flash e dalle paparazzate scattò, galeotti furono i talent show, per Stefano di Torre Annunziata ed è stato coronato anche dalla nascita del piccolo Santiago che, per sottolineare la passione partenopea, è stato talvolta esibito con una casacca azzurra (era il tempo di Benitez, ci si consolava così). Ma lo scorso Natale tutto è finito, con un pacco sotto l'albero. Un comunicato alle agenzie dell'avvocato e si scatenarono gli usignoli da combattimento. Appena qualche mese prima gli sposini erano anema e core tra set pubblicitari e paparazzate concordate, compresi la lunga presenza da testimonial per il restauro della Colonna Spezzata sul Lungomare Caracciolo e il criticato premio San Gennaro. Lei e il patrono? E che ci azzeccava. Fa sangue, fa sangue.
E, ammirandola nella sua essenza di eterno femminino con tutte le correzioni dei nostri anni posticci, Belen scioglie il sangue nelle vene come la poetica finta di Maradona che, ricordate, non esitò a farsi immortale con i Giuliano di Forcella nella vasca da bagno a forma di conchiglia. Napoli affanna, atterra. Ma è un grande palcoscenico. Maledizone.
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