Incidente a Napoli, Emanuele Morra morto a 24 anni: è la strage dei motociclisti

Fatale l'impatto della Moto Morini X-Cape contro il palo della luce

Emanuele Morra
Emanuele Morra
di Melina Chiapparino
Sabato 26 Agosto 2023, 09:03 - Ultimo agg. 12:19
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Agosto di sangue sulle strade di Napoli dove ha perso la vita un motociclista 24enne. Emanuele Morra è morto giovedì sera mentre era alla guida della sua due ruote Adventure che dopo aver impattato con un'auto è finita sul marciapiede mentre il giovane si è schiantato contro un palo della luce. Il tragico incidente, avvenuto a Barra, fa salire l'allarmante bilancio dei centauri rimasti vittime di incidenti stradali in città, a partire dai primi di agosto. Pochi giorni fa, infatti, Alberto Zazzaro, un 22enne napoletano, è morto all'ospedale Cardarelli in seguito ai gravi traumi riportati nello scontro con una Audi A1, avvenuto il 15 agosto su via Virgilio, a Posillipo. La statistica degli incidenti mortali per i viaggiatori a bordo di scooter e moto, a Napoli, è drammatica e conta negli ultimi 13 mesi la media di una vittima al mese. 

Emanuele Morra era uscito di casa poco prima delle 18 di giovedì, allontanandosi dall'abitazione dove viveva con la famiglia nella periferia est di Napoli.

Il 24enne stava percorrendo via Luigi Volpicella a bordo di una motocicletta Moto Morini X-Cape quando si è scontrato con una Fiat Punto all'incrocio con via Comunale dell'Oliva. Secondo le prime ricostruzioni della sezione Infortunistica stradale della Polizia municipale, il centauro avrebbe tentato di evitare la vettura che, girando a sinistra per uscire dall'area recintata di un'azienda, si stava immettendo su via Volpicella. Nonostante la manovra per schivare l'auto, la moto ha impattato con la fiancata posteriore destra della Fiat Punto facendo perdere il controllo al centauro che è stato proiettato verso un palo della luce con cui si è scontrato con violenza. Il giovane è morto sul colpo, nonostante l'intervento tempestivo dell'ambulanza mentre il 60enne napoletano alla guida dell'auto, anche lui residente nella periferia est, non ha riportato alcun danno fisico.  

Le indagini condotte da Antonio Muriano, comandante della sezione Infortunistica stradale, puntano a chiarire due nodi fondamentali, ovvero le manovre effettuate dall'auto e la velocità di entrambi i veicoli. I poliziotti municipali hanno effettuato i rilievi planimetrici ed è stato recuperato un casco protettivo che presumibilmente indossava il centauro ma anche questo dato necessita di conferma. Nelle prossime ore saranno analizzate le immagini della videosorveglianza della zona e si concluderanno gli accertamenti su entrambi i veicoli sottoposti a sequestro, oltre all'esito degli esami per l'accertamento di eventuale assunzione di alcol o sostanze stupefacenti effettuati sull'automobilista come impone la procedura. Infine, si attendono le disposizioni dell'autorità giudiziaria per eseguire gli esami autoptici sulla salma del giovane, trasportata nel reparto di Medicina legale del Policlinico federiciano. 

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Il bilancio delle vittime di incidenti mortali a Napoli è drammatico a partire da agosto 2022, segnato dalla morte di Elvira Zibra, la 34enne travolta da un motociclista mentre attraversava via Caracciolo. Nel giro di 13 mesi, hanno perso la vita 12 pedoni e 13 centauri a bordo di scooter o moto nel perimetro urbano cittadino, per un totale di 25 morti. Se da un lato, il comandante Muriano ribadisce «il rispetto del codice stradale, dei limiti di velocità e l'uso di cinture di sicurezza e caschi», dall'altro aumentano gli episodi di sfide sui social sempre più pericolose. «Trovo sconcertante il video che mi è stato inviato e sarebbe stato realizzato ad Agnano dove un gruppo di ragazzi a bordo di auto potenti si sfidano in una challenge percorrendo a 130 km/h, legati al tetto della vettura, le strade del quartiere» ha segnalato Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. «Il tutto poi prontamente ripreso dai protagonisti e postato sui social per farsi vanto di questa ennesima sfida dell'idiozia e dell'irresponsabilità« conclude Borrelli condannando «una deriva sulla quale bisogna intervenire tempestivamente, prima di contare nuove morti senza un perché nelle nostre strade». 

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