Investi e uccise Elvira Zriba sul lungomare, è già al volante e fa i video su tiktok

La denuncia della famiglia della giovane cameriera

La motocicletta che investì Elvira Zriba
La motocicletta che investì Elvira Zriba
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Mercoledì 18 Ottobre 2023, 23:20 - Ultimo agg. 20 Ottobre, 07:25
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Non ha perso il vizio di guidare senza prestare attenzione alla strada, senza curarsi degli altri, a partire dalle persone che rischiano di essere travolte e uccise dal mezzo che conduce. Non sembra sconvolto per aver investito e ammazzato una giovane donna in via Caracciolo, mentre era alla guida di una moto di alta cilindrata, lanciata su una ruota (stava «impennando», come si dice in gergo), lungo la strada più famosa e trafficata di Napoli. È sempre lì, questa volta al volante di un’auto, sorride e scherza in favore di telecamera, di fronte a un telefonino cellulare che viene maneggiato dalla persona che sta in auto al suo fianco. 

Sono passati quattordici mesi dopo il dramma di via Caracciolo, quando venne travolta e uccisa la dipendente di uno chalet, al termine di una nottata di lavoro. Ricordate il caso? Si chiamava Elvira Zriba - siamo tra il 29 e il 30 agosto di un anno fa -, faceva la cameriera in uno degli chalet di Mergellina.

Notte carica di stress, tanti clienti fino all’alba, la serenità di svolgere un lavoro onesto e di contribuire all’economia domestica. Un video agli atti racconta più di mille parole. Si nota il traffico del lungomare, tipico delle notti d’estate, poi il sopraggiungere di una moto ad altissima velocità. Il mezzo si alza sulla ruota di dietro, alle spalle del conducente c’è una ragazza. Il mezzo è un bolide, spunta all’improvviso dalle auto. Elvira non può niente.

Aveva quasi del tutto finito l’attraversamento della strada, doveva raggiungere il marciapiede di fronte agli chalet per depositare nella differenziata la spazzatura prodotta dal locale. Una ragazza attenta, scrupolosa, che aveva attraversato guardando la strada, consapevole dei rischi di una viabilità spesso indisciplinata. Morta sul colpo, choc collettivo, anche alla luce di un retroscena atroce: Elvira era infatti la sorella di Mustapha Zriba, un giovane operaio morto in circostanze simili. A dicembre del 2021, venne travolto a Pianura, mentre tornava a casa dopo una giornata di lavoro, ucciso da un pirata della strada sulle prime riuscì a scappare, salvo essere identificato dalle indagini della polizia municipale agli ordini del comandante Ciro Esposito (il pirata della strada è stato poi condannato in primo grado). Due fratelli, stesso destino, per la disperazione della madre rimasta in pochi mesi senza famiglia. 

 

Ma torniamo in via Caracciolo, o meglio, torniamo alla storia del tiktoker. A distanza di oltre un anno, l’indagato è a piede libero. È accusato di omicidio stradale, ma continua a guidare, ad andare in giro al volante di un’auto. E non ha alcuna remora a farsi immortalare in un video che viene postato sui canali social. Risate, scherzi, disattenzione alla guida, indifferenza per le regole. Possibile? Se lo sono chiesti i parenti di Elvira, che hanno raccolto i video e hanno chiesto l’intervento del parlamentare dei Verdi Francesco Borrelli, da sempre in prima linea nella lotta a prepotenza e illegalità. Spiega Borrelli: «A più di un anno di distanza, giustizia non è stata ancora fatta.

Video

Le immagini postate sui social sollevano indignazione e rabbia, offendono di nuovo la giovane vita distrutta e mortificano il dolore che provano gli amici e i parenti di una lavoratrice stroncata nel pieno dei suoi anni». Spiega una giovane parente di Elvira, cresciuta assieme alla ragazza e rimasta alle prese con un dolore indelebile: «Siamo nauseati, disgustati e inorriditi nell’assistere alla pubblicazione di video scanzonati e non curanti delle più elementari regole di convivenza civile». Ma dopo un anno e due mesi, a che punto è l’inchiesta per l’omicidio stradale di Elvira? Inchiesta del pm Lari, lo scorso settembre la notifica dell’avviso di chiusa inchiesta a carico dell’autista. Possibile che venga fissata la prima udienza, nella prima parte del 2024. Spiega l’avvocato Giuseppe Catalano, difensore di Alba Pazzi, madre di Elvira: «Ho appreso che gli inquirenti hanno concluso la loro attività investigativa, attendiamo l’inizio del procedimento affinché i colpevoili siano assicurati alla giustizia». 

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