Se qualcuno passasse in questi giorni dalle parti della zona ospedaliera sentirebbe il suono di trombe e tromboni echeggiare nell'aria. Sembra la buca di un'orchestra che fa le prove prima di un'opera, è invece la palestra dell'istituto comprensivo Nazareth Musto: sono arrivati gli strumenti e i ragazzi li stanno iniziando a conoscere, gli stessi fiati che in una brutta notte di inizio febbraio furono rubati da ignoti. Una vicenda vissuta male dal corpo scolastico: quegli strumenti servivano al progetto La banda degli affiatati che si sarebbe concluso a fine anno con un'esibizione. Ma, per via di quella notte, i responsabili della scuola non erano più stati in grado di mettere in moto l'iniziativa. E in più il furto era diventato il simbolo di una resa, in un quartiere dove l'istituzione scolastica si sostituisce alle possibilità delle famiglie. Una notte ormai lontana, se non nel tempo almeno nel ricordo dei ragazzi e di quello della scuola. Perché dopo il furto e il dolore c'è stata la sorpresa di ritrovare la città vicina: una catena di solidarietà, partita dal Mattino e dal teatro San Carlo, passata per il conservatorio San Pietro a Majella e la Camera di commercio, l'ente musicale Alessandro Scarlatti e il consiglio comunale, l'associazione Cannavaro Ferrara e il gruppo farmaceutico Petrone e da tanti cittadini comuni, in meno di un mese è stata capace di riacquistare gli strumenti.
Servivano 6mila euro, ne sono arrivati oltre il doppio, a testimoniare una vicinanza agli studenti rapida e concreta. «In questi giorni il progetto è ufficialmente partito, o meglio ripartito», dice la vicaria dell'istituto, Stefania Strino. «Già era stato emozionante vedere i giovani al San Carlo per la cerimonia della consegna del bonifico». La docente si riferisce a mercoledì 9 marzo, quando il direttore generale del San Carlo Emmanuela Spedaliere e Federico Monga, direttore del Mattino, hanno donato un maxi assegno simbolico alla dirigente Carmela Libertino, nel tripudio di 200 allievi in festa nel foyer del teatro, dove erano ospiti e dove hanno assistito a un balletto. «Ora vederli alle prese con questi magnifici strumenti nuovi di zecca, alcuni sconosciuti come i tromboni, rende davvero l'idea di un'operazione riuscita in piena regola. Siamo proprio felici», continua la Strino. Il progetto prevede il coinvolgimento degli aulunni di 5° elementare e delle medie dell'istituto comprensivo. A inizio giugno l'esibizione della fase finale, con la Banda degli affiatati, guidata dai docenti responsabili Mariarosaria Tarallo e Antonio D'Arienzo, a guidare il gruppo davanti a tutto il quartiere, quello che vive la zona ospedaliera.