Jannotti Pecci: «Carri Gru, si autorizzino le rimozioni senza vigili

L'appello del leader degli industriali

Jannotti Pecci
Jannotti Pecci
di Gennaro Di Biase
Sabato 20 Gennaio 2024, 11:20
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Costanzo Jannotti Pecci, presidente dell'Unione Industriale di Napoli, propone soluzioni su diversi nodi critici: dal servizio carroattrezzi ai rincari Rca. E ha le idee chiare su decoro e vivibilità: «Il 2024 sarà un anno chiave per la città e per l'amministrazione». Un banco di prova su cantieri, mobilità e accoglienza.

Come raccontato da Il Mattino, delle 100 rimozioni quotidiane previste ne vengono effettuate solo 30. Come commenta la crisi del servizio dei carroattrezzi?
«Non è una crisi del servizio, che funziona benissimo, tant'è che il numero di auto rimosse è sensibilmente aumentato. È la mancanza di vigili che impedisce all'impresa incaricata di raggiungere l'obiettivo prefissato. Se un capitolato di gara ti impone di rimuovere cento auto al giorno, mentre l'insufficienza di agenti di polizia municipale che accertino le singole operazioni ti costringe a limitarti a trenta, si determinano due conseguenze negative. Ti sei attrezzato con un numero di lavoratori superiore alle esigenze e il servizio lascia a desiderare, perché effettuato soltanto in alcune aree della città.

Una situazione assurda che, spero, possa essere rapidamente risolta dall'Amministrazione. Un'ipotesi potrebbe essere - come fatto in altre grandi città - quella di consentire la rimozione anche in assenza del vigile urbano mediante la immediata realizzazione della documentazione fotografica della situazione di irregolarità e l'invio in tempo reale della stessa alla polizia municipale».

I parcheggiatori abusivi vivono un momento fiorente, anche nelle zone del boom turistico. Come contrastarli?
«C'è un modo immediato, che è l'intervento repressivo, mai messo in atto. I motivi? Si può ipotizzare una carenza numerica delle forze dell'ordine, già alle prese con il compito di contrastare una microcriminalità diffusa. L'altra causa può essere la scarsa disponibilità di parcheggi, a fronte di una domanda che, in mancanza di alternative, finisce per accettare una forma di costrizione: pagare per sostare in aree non attrezzate ma vigilate, per così dire, da questi signori».

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In città ci sono tanti cantieri. Su quali si aspetta uno sprint?
«Le rispondo con un paradosso: se serve a migliorare servizi e qualità della vita, mi auguro perfino un incremento dei cantieri. Ma a una condizione: che abbiano tempi di chiusura annunciati preventivamente e rispettati con rigore. Il cittadino, l'operatore economico, devono conoscere i motivi per cui è aperto un cantiere, la durata, le alternative alla circolazione definite. Allo stato, purtroppo, queste condizioni non si riscontrano. Chiediamo alla giunta Manfredi di assicurarle fin dalle prossime settimane, come una forma di patto del buonsenso con i napoletani. Un'informazione trasparente è alla base del consenso necessario per tollerare i loro molti disagi quotidiani».

A Napoli c'è una nuova stangata anche sulle Rca. Che ne pensa?
«Non è giusto discriminare l'intera, numerosissima, categoria degli automobilisti sulla base di infrazioni commesse da pochi. Oggi, con l'evoluzione tecnologica, vi sono modalità idonee a colpire, come una forma di sanzione, chi non rispetta le regole, salvaguardando i tantissimi patentati che subiscono il peso di circolare in una città piena di vincoli e imprevisti. Le istituzioni dovrebbero porsi il problema, promuovendo una svolta in questo campo».

L'amministrazione Manfredi sta facendo abbastanza per aumentare decoro, viabilità e vivibilità?
«Se trascurassi le condizioni di partenza, ossia le necessità di risanamento e potenziamento dell'amministrazione con migliaia di nuovi assunti, dovrei dirmi insoddisfatto dei risultati. Realisticamente, penso invece che proprio quest'anno il sindaco e i suoi collaboratori siano chiamati a dare conto del loro operato con esiti concreti. Gli obiettivi fissati dalla giunta incoraggiano a sperare: nel 2024 è prevista l'apertura di strutture che dovrebbero far compiere un salto di qualità alla mobilità e creare quindi le premesse per minore inquinamento e maggior decoro ambientale. Confidiamo che le promesse vengano mantenute».

Come si implementa l'accoglienza turistica? Napoli sta mettendo a frutto il suo potenziale?
«La ringrazio della domanda, che mi consente di sgombrare il campo da un equivoco. Il boom turistico a Napoli è un dato di fatto. Lo è anche il proliferare di esercizi, dalla ristorazione ai bed and breakfast, spesso non in regola. Chiediamo che le istituzioni abbiano come riferimento lo sviluppo di un'industria turistica qualificata, promuovendo la realizzazione di strutture di livello consono a quello di una metropoli occidentale, e con servizi all'altezza. Ciò, tuttavia, non significa aderire alla prassi del piagnisteo, che spesso riscontro in interventi volti a sminuire le potenzialità straordinarie di quanto si è messo in moto. Da industriale impegnato nel settore, non ho mai affermato che Napoli debba "vivere di turismo", ma di certo questo deve essere uno dei comparti trainanti per la sua rinascita. Chi sostiene il contrario, in molti casi, mi appare come un misantropo che voglia godersi una città degradata ma eternamente bella, dimenticando che può farlo solo se i suoi concittadini hanno di che vivere. Vivere di turismo o di altre attività, che possono e devono essere implementate per ridare a Napoli il ruolo, che le spetta, di grande capitale europea».
 

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