Lavinia Trematerra morta schiacciata da una statua, aperta un'inchiesta: nel mirino i manager dell'hotel

Lavinia Trematerra morta schiacciata da una statua, aperta un'inchiesta: nel mirino i manager dell'hotel
di Maria Chiara Aulisio
Domenica 28 Agosto 2022, 23:30 - Ultimo agg. 29 Agosto, 14:27
4 Minuti di Lettura

Due coppie di amici sono partite ieri mattina dall’aeroporto di Capodichino verso Monaco di Baviera: «Sono andati a portare un po’ di conforto a quei poveri genitori, ammesso che sia possibile. Quello che è successo alla nostra piccola Lavinia Trematerra ha dell’incredibile, e io ancora non riesco a crederci». Parla piano, si commuove, racconta a fatica quanto era «bella e sorridente, vivace e spiritosa, sveglia e intraprendente: una gioia per tutti noi che adesso non so dove troveremo la forza di andare avanti». Dino Poggi, romano, è il nonno materno della bimba di sette anni rimasta schiacciata da una statua nel giardino di un hotel nel centro di Monaco di Baviera dove stava trascorrendo le vacanze con la mamma e il papà. Era l’ultimo giorno in Germania, dopo poche ore avrebbero preso un volo da Vienna che li avrebbe riportati a Napoli. Ma su quell’aereo la piccola non ci è mai salita: un blocco di marmo dal peso di oltre cento chili, e quasi due metri di altezza, l’ha colpita in pieno senza lasciarle scampo. 

Sul caso è stato aperto un fascicolo: gli inquirenti vogliono capire come sia stato possibile un incidente del genere. Vanno individuate le responsabilità, chi - tra i manager dell’albergo posizionato nel cuore della capitale della regione più ricca della Germania - avrebbe dovuto occuparsi della sicurezza dei clienti e non lo ha fatto. Qualcuno dovrà rispondere della morte di una bambina di sette anni che avuto la disgrazia di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato pagando per tutti colpe non sue. I genitori della piccola, Michele Trematerra e Valentina Irene Poggi, entrambi stimati avvocati, si sono affidati a uno studio legale tedesco che sta seguendo la vicenda.

Oggi il pubblico ministero - secondo quanto riferisce un caro amico dei coniugi Trematerra - dovrebbe decidere se procedere o meno all’autopsia. In caso contrario - fanno sapere gli avvocati tedeschi - sarà proprio la famiglia a chiederla, e a pretendere che venga eseguita, per ragioni che, verosilmente, attengono alla “strategia” legale che si è deciso di seguire.

Al lavoro il console italiano a Monaco di Baviera, Enrico De Agostini, che ha più volte incontrato la famiglia collaborando nella risoluzione di una serie di pratiche burocratiche collegate alla vicenda. Il console si inoltre impegnato a seguire la vicenda soprattutto dal punto di vista investigativo per garantire alla famiglia che venga fatta piena luce sull’incidente che gli ha portato via la piccola Lavinia: «Nessuno ce la ridarà, la nostra principessa non c’è più e anche la nostra vita è distrutta - è il commento del padre - ma dobbiamo capire perché quella statua è caduta. Come è possibile? Qualcuno dovrà rispondermi». Il giorno del ritorno a Napoli non è stato ancora stabilito, dipende appunto dai tempi che ci vorranno, ma - secondo gli avvocati tedeschi - si può prevedere entro la fine della settimana. Poi sarà possibile fissare la data nella quale si svolgeranno i funerali, ultimo atto di una tragedia che si sarebbe potuta evitare. 

C’è grande commozione tra i compagni di classe della bambina che frequentava il centro scolastico Belforte, in piazza Europa. Diligente e curiosa, Lavinia era anche una brava sciatrice, amava la neve, lo sport era una delle sue grandi passioni. La montagna, dunque, ma anche il mare, l’isola di Ponza, dove la famiglia Poggi è di casa: «Sull’isola la conoscevano tutti - racconta ancora nonno Dino - anche il sindaco ci ha scritto parole commosse e sentite. Era accattivante, socievole, piaceva a tutti e con tutti chiacchierava e si intratteneva. Sto ricevendo decine di messaggi accorati, anche da chi non conosco ma invece conosceva lei». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA