Mascherine abbandonate in strada a Napoli: «Gli incivili devono essere multati»

Mascherine abbandonate in strada a Napoli: «Gli incivili devono essere multati»
di Gennaro Di Biase
Giovedì 21 Maggio 2020, 08:30
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Emergenza per lo smaltimento dei dispositivi di protezione. Cresce in maniera esponenziale la mole di mascherine e guanti abbandonati per le strade napoletane, e la questione si fa preoccupante specialmente in vista della ripresa totale delle attività e della riapertura al pubblico dei ristoranti prevista per oggi. Le problematiche principali sono due. Primo: i dispositivi di protezione sanitaria individuali, usati come baluardi contro l'esposizione al virus, sono «potenzialmente contagiosi». Secondo: i dubbi dei cittadini nello smaltirli, visto che sono fatti di «multimateriale». «Sarebbe opportuno pensare all'installazione di altri contenitori sul Lungomare - dice il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli - Altrimenti da stasera via Partenope e via Caracciolo potrebbero essere invase di guanti e mascherine post-cena. Lo stesso, del resto, sta succedendo in questi giorni nei belvedere degli aperitivi partenopei, con via Aniello Falcone e San Martino pieni di dispositivi gettati qua e là».

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Pericolosi, numerosi e buttati ovunque: sui marciapiedi, nei giardinetti, sulle carreggiate. L'abbandono di guanti e mascherine dilaga in tutto il Paese. E Napoli purtroppo non fa eccezione. «A Nardò, un Comune pugliese, il sindaco Pippi Mellone ha firmato un'ordinanza che prevede multe da 75 a 450 euro per chi abbandona dispositivi usati in strada - prosegue Borrelli, che con il conduttore radiofonico Gianni Simioli sta portando avanti una campagna contro lo smaltimento selvaggio di dpi - Un provvedimento che condividiamo e vorremmo che fosse applicato anche nella nostra regione da tutti i Comuni. Bisogna contrastare questo fenomeno che è sintomo di grandissima inciviltà e che inquina l'ambiente ed espone i cittadini a rischio contagi. Non si può fare più affidamento solo sul buonsenso, servono contromisure, tra le quali sanzioni pesanti per chi incivilmente ed irresponsabilmente semina guanti e mascherine in strada, nelle campagne e sulle spiagge, che così poi vanno anche a finire in mare».
 


La questione è allarmante e delicata da un punto di vista sia ambientale sia sanitario. Anche da Palazzo San Giacomo arriva infatti l'appello a smaltire correttamente guanti e mascherine. Proprio in quest'ottica il Comune ha realizzato un piano ad hoc in cui si prevede l'intervento di una squadra apposita di operatori Asìa nei casi di smaltimento di dpi usati da soggetti positivi al coronavirus: «Ho individuato un protocollo operativo che varrà in tutta la fase di Covid - spiega l'assessore comunale all'Ambiente Raffaele Del Giudice - Se il cittadino è positivo, guanti e mascherine andranno chiusi in doppia busta. Poi bisognerà provvedere ad avvisare Asìa, che verrà a prelevarle e metterà i dispositivi potenzialmente infetti in un circuito di rifiuti separato da quello normale. Invece, per quanto riguarda i cittadini non contagiosi, guanti e mascherine dovranno essere gettati nell'indifferenziato: nei contenitori grigi o nei cestini in strada. Faccio l'appello alla popolazione: non lasciate a terra i dispositivi di protezione individuale, diventa complesso raccoglierli e il vento li trascina dappertutto, visto che sono leggeri. Quanto alla riapertura dei locali sul Lungomare, ad esempio, i dpi hanno poco volume. I ristoranti della zona sono dotati di contenitori per l'indifferenziato molto grandi, quindi i clienti potranno gettarli lì». 

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