Ucciso a Torre Annunziata per un parcheggio, nel branco anche una donna

Ucciso a Torre Annunziata per un parcheggio, nel branco anche una donna
di Dario Sautto
Giovedì 22 Aprile 2021, 11:00 - Ultimo agg. 16:52
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Perquisizioni a tappeto e indagini scientifiche. Il quadro investigativo sull'assassino di Maurizio Cerrato e i suoi complici è ormai delineato, con i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, coordinati dalla Procura oplontina, che indagano senza sosta da lunedì sera. Alcuni investigatori hanno rinunciato ai turni di riposo per assicurare alla giustizia il branco che ha ucciso un uomo onesto, vittima innocente di una mentalità dura da combattere a Torre Annunziata che continua a ottenere il silenzio complice dei cittadini. Un omicidio efferato per un parcheggio conteso, avvenuto tre sere fa in via IV Novembre. Il branco formato anche da una donna e da alcuni uomini vicini al terzo sistema ha aggredito il 61enne e la figlia, accoltellando a morte Maurizio Cerrato. Da quel momento i carabinieri stanno indagando, in sinergia con la Procura guidata dal procuratore Nunzio Fragliasso (aggiunto Pierpaolo Filippelli, sostituto Giuliana Moccia), per chiudere il cerchio attorno ai responsabili dell'aggressione mortale. Le tracce lasciate sul compressore utilizzato per ferire alla testa Cerrato e le macchie di sangue sull'asfalto potrebbero rivelare dettagli decisivi per incastrare i killer. 

Nonostante regni l'omertà da parte dei testimoni oculari, le indagini proseguono. Ma arrivano gli inviti a parlare anche da parte del senatore Sandro Ruotolo: «Vogliamo che gli assassini vengano assicurati alla giustizia ha scritto in un post Facebook indirizzato a Maria, la figlia di Maurizio criminali, uomini della camorra che conoscono solo la cultura dell'arroganza e della prevaricazione. Chi ha visto, parli. Dobbiamo liberarci dalla paura». Anche il vescovo di Nola, Francesco Marino, si è rivolto alla figlia e alla vedova del 61enne: «La coltellata che ha ucciso Maurizio è un colpo mortale all'intera comunità civile ed ecclesiale di Torre Annunziata.

Preghiamo il Signore per lui. Si fa difficoltà, poi, a definire umano l'efferato agire di quelli che hanno voluto punire un padre e una figlia per non aver rispettato regole da loro imposte». 

Su disposizione del comando provinciale di Napoli, i carabinieri hanno passato al setaccio la zona, agli ordini del maggiore Simone Rinaldi. Due persone sono state arrestate. Il 40enne Tommaso De Luca, pregiudicato di Pompei, aveva nascosto una semiautomatica Beretta in una culla per bambini: aveva 7 proiettili calibro 380 nel caricatore. A Boscotrecase, invece, è finito in manette il 78enne Giuseppe Vangone: dietro la stufa a legna nascondeva una pistola con 10 proiettili calibro 7,65 nel caricatore. Entrambe le armi erano pronte a sparare e sono state scovate grazie al fiuto dei cani Tex e Drago. 

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