«Dall'analisi del reato, dell'aggressione, dell'arma utilizzata, del modus operandi e dell'attività di "staging" operata sulla scena del crimine, l'omicidio di Melania può essere contestualizzato tra quelli che vengono definiti "omicidi di prossimità", cioè che si consumano in un contesto di relazione e che stanno prendendo il sopravvento rispetto al numero totale degli omicidi commessi in Italia» si legge nella memoria del penalista ascolano.
«Le vittime sono prevalentemente donne tra i 25 e i 35 anni, uccise in modo generalmente crudele ed efferato, dal proprio marito, convivente, fidanzato o ex, con una media impressionante».
Secondo l'avvocato Gionni il «femminicidio» resta la prima causa di morte per le donne italiane, spesso preceduto da maltrattamenti fisici e morali che seguono, in letteratura, meccanismi ben precisi.