C'è un grande progetto di rivitalizzazione per sei stazioni della Linea 2 della metropolitana di Napoli, la tratta che non viene gestita dall'Anm ma direttamente da Rfi. Grazie ai fondi del Pnrr è scaturito il progetto-Napoli che viene considerato un progetto-simbolo da parte di Rete Ferroviaria Italiana. Cento milioni a disposizione della città che inizialmente non dovevano nemmeno esserci: il Pnrr intendeva finanziare le linee ferrate non le stazioni, Rfi però ha presentato idee talmente convincenti da far modificare le linee d'intervento, sicché adesso la sfida napoletana diventa determinante per confermare che la modifica è stata utile.
Il grande progetto per la riscrittura di sei stazioni della linea 2 è stato presentato ieri nel corso di un workshop al Mann che avrebbe dovuto essere riservato agli addetti ai lavori e invece è stato talmente coinvolgente da valicare i confini del mondo accademico e produttivo.
È stato Paolo Giulierini, vulcanico direttore del Mann a voler ospitare la convention nelle sale del museo.
Al tavolo dei relatori oltre a Giulierini e all'assessore comunale all'urbanistica, Laura Lieto, ingegneri e architetti della direzione stazioni di Rfi, della Federico II, di studi privati che hanno contribuito alla progettazione, a testimonianza del lavoro collettivo che ha unito Comune, Università e Rete Ferroviaria Italiana.
Si sono alternati al microfono L'architetto Sara Venturoni, responsabile della direzione stazioni di Rfi, l'architetto Antonello Martino, responsabile ingegneria e investimenti della Direzione Stazioni Rfi, l'ingegnere Raffaele Sciacca e l'architetto Francesca Bordoni della direzione stazioni Rfi. Poi l'approfondito focus su piazza Cavour con Michelangelo Russo, direttore del dipartimento di architettura della Federico II, Roberto Vangeli, architetto di Rfi, Andreas Kipar, architetto dello studio Land e Aldo di Chio, architetto dello studio Vulcanica.
Le stazioni che saranno sottoposte a restyling sono quelle di San Giovanni/Barra, Piazza Cavour, Montesanto, Piazza Amedeo, Mergellina e Piazza Leopardi. Per ciascuna delle strutture sono stati realizzati studi ad hoc che hanno preso in considerazione l'afflusso e la tipologia dei viaggiatori, le necessità delle aree circostanti, le possibili migliorìe per rendere più gradevole l'impatto delle strutture e più facile il raggiungimento dei binari.
Ecco, dunque, che a Montesanto il progetto aderirà al disegno iniziale della stazione e cancellerà l'impatto delle nuove cubature che con il tempo si sono aggiunte alla struttura; ecco che a piazza Amedeo sarà destinata attenzione alla vivibilità degli spazi, che a Mergellina sarà prestata attenzione al collegamento fra i binari e la città senza sfiorare la struttura storica della stazione che è ancora bella come quando venne inaugurata: «Forse si potrà ripensare a un differente utilizzo degli spazi interni - provano a ipotizzare da Rfi - ma sempre dopo un confronto con l'amministrazione».
A San Giovanni la stazione subìrà profonde modifiche per rispondere alle nuove esigenze del territorio, si aprirà verso l'università che è ad un passo e porta grande traffico di passeggeri; sarà votata anche a sostenere il previsto aumento di passeggeri diretti alla ex Corradini che si avvia ad una trasformazione epocale.
La stazione Leopardi vedrà la nascita di una lanterna, una struttura interamente in vetro che segnalerà la presenza della fermata e consentirà l'accesso anche dalla parte opposta all'attuale ingresso.
Piazza Cavour sarà la stazione che vedrà grandi cambiamenti: nuovi spazi, tante vetrate, uscite rinnovate verso la Sanità e porta San Gennaro ma, soprattutto, una riscrittura dell'area verde circostante che sarà sottratta al degrado e restituita, bella e finalmente utilizzabile, a tutti i napoletani, non solo ai passeggeri della Linea 2.