Morta in ospedale dopo calvario di 78 giorni, indaga la Procura di Napoli

Morta in ospedale dopo calvario di 78 giorni, indaga la Procura di Napoli
Martedì 13 Ottobre 2020, 15:01 - Ultimo agg. 17:58
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La Procura di Napoli ha aperto un procedimento penale contro ignoti, ipotizzando il reato di omicidio colposo, in relazione alla morte di una donna di 39 anni, di Torre del Greco, deceduta in ospedale, lo scorso 3 ottobre, in circostanze da chiarire anche secondo i sanitari che l'hanno avuta in cura. Lo rende noto lo Studio 3A, che assiste la famiglia della vittima.

Il sostituto procuratore Liana Esposito ha disposto l'esame autoptico sulla salma della 39enne e conferito oggi l'incarico. La vittima era entrata in ospedale lo scorso 18 luglio, lamentando affanno e spossatezza: dopo un calvario durato 78 giorni, scandito da ricoveri in più strutture sanitarie in cui le ha passate proprio tutte - polmonite, blocco renale, perforazione dell'aorta e infezione - è spirata, lo scorso 3 ottobre. Durante questi due mesi e mezzo la 39enne è stata ricoverata nell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, poi d'urgenza nel reparto di pneumologia dell'ospedale di Boscotrecase, prima di tornare al San Leonardo, il 4 agosto.

Secondo la denuncia presentata dalla sorella ai carabinieri, lì i medici le avrebbero «bucato» inavvertitamente l'aorta all'altezza della gamba destra.

Dopo una Tac, l'8 agosto viene deciso un ulteriore trasferimento, questa volta nel reparto di Chirurgia vascolare dell'ospedale del Mare di Napoli, a Ponticelli, dove viene sottoposta a un intervento chirurgico. L'operazione sembra riuscita ma alcuni giorni dopo subentra un'infezione che risulterà fatale: la 39enne subirà altri interventi di pulizia, le inseriscono un drenaggio per aspirare il liquido, le praticano anche trasfusioni di sangue, ma la mattina del 3 ottobre, attraverso i carabinieri, i familiari ricevono la notizia del decesso avvenuto poche ore prima, nel cuore della notte. Alla fine saranno i medici stessi a chiedere di poter procedere con un riscontro diagnostico, l'autopsia interna, perché neppure loro sanno spiegarsi cosa sia successo.

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