Movida a Napoli, interviene il sindaco: «Alcol senza regole, si va verso la stretta»

Movida a Napoli, interviene il sindaco: «Alcol senza regole, si va verso la stretta»
di Luigi Roano
Martedì 2 Novembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 19:27
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Oggi la riunione per determinare il calendario degli incontri con le associazioni di categoria, quelle del terzo settore e chi più ne ha più ne metta, in settimana il provvedimento per la stretta sulla movida e sulla vendita di alcolici. Week end di superlavoro per il sindaco Gaetano Manfredi che sta coordinando l'attività degli assessori Teresa Armato (Attività produttive) e Antonio De Iesu (Legalità e Polizia municipale), sulla movida che a Napoli fa rima con anarchia. Qui c'è in gioco l'immagine della città e la salute di adolescenti o poco più. Scorre alcol a fiumi e gli assembramenti di migliaia di loro - l'esempio più plastico è quello di Piazza San Giovanni Maggiore - sembrano muri umani dove i ragazzi, tanto sono stretti gli spazi, non riescono ad andare né avanti né indietro e nemmeno di lato. Giovani e giovanissimi sono fermi in piedi con bottiglie di liquori, birre e cicchetti fino allo sfinimento. Per poi andare in coma etilico. Di tutto questo è consapevole il sindaco che ha lanciato l'allarme più volte: «La movida è fuori controllo. E noi non possiamo avere pezzi della città che durante la notte sono nelle mani di persone sconsiderate».

Difficile entrare nel merito del provvedimento. In Comune stanno però iniziando a fissare dei paletti con lo spirito non esclusivamente della repressione ma del dialogo. Nella consapevolezza che non esiste una bacchetta magica per risolvere un problema molto legato agli stili di vita e che spesso trova una spiegazione nei comportamenti del ménage familiare. Chiarita la cornice, è assai probabile una rivisitazione degli orari di vendita degli alcolici o sicuramente una maggiore rigidità con controlli più serrati sugli esercenti e sugli assembramenti. Giova ricordare che il Presidente della Regione Vincenzo De Luca ha rinnovato l'ordinanza di utilizzo della mascherina anche all'aperto e invece nel centro storico e in tutti luoghi classici della movida di mascherine se ne vedono pochissime. Molto probabile che possa esserci anche una diversa gestione degli spazi esterni degli esercenti con un utilizzo più puntuale delle telecamere ormai disseminate in tutta la città e in particolare a Chiaia e nel centro storico. Nella sostanza, con la normativa Covid gli esercenti si sono allargati a dismisura senza alcun criterio sulla sicurezza e sulla pericolosa promiscuità nel servire cibi e bevande all'aperto senza soluzione di continuità. Gennaro Esposito consigliere comunale eletto nella lista «Manfredi sindaco» sulla questione lancia un appello al ministro per la Cultura Dario Franceschini. «La continua sottrazione di spazio pubblico a favore delle attività economiche previste dalla normativa Covid non è più sostenibile per i cittadini - scrive Esposito che si rivolge poi al ministro - Interi marciapiedi stracolmi di tavoli e sedie che impediscono il libero passaggio e la libera fruizione.

Così anche la collocazione di tavolini e sedie spesso anche sulle sedi stradali stanno mettendo in serio pericolo la cittadinanza. Inoltre, non è affatto vero che concedere spazio pubblico all'esterno dei locali determina un minore affollamento, anzi, è l'esatto contrario. Questo il mio appello: Franceschini non proroghi le agevolazioni per le occupazioni di suolo pubblico che stanno soffocando le nostre città». 

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L'assessora Armato fa il punto della situazione: «Si stanno avendo già i primi risultati - spiega - in riferimento ai controlli del weekend appena passato - ma serve incidere su più fronti. Napoli non può essere una città che fa paura di notte. Oltre alla sicurezza - perché servono controlli sempre più efficaci - coinvolgeremo anche le Municipalità perché è necessario un lavoro corale. Abbiamo la possibilità di incentivare molti esercenti a spostarsi altrove ci sono dei luoghi appetibili dove si può delocalizzare la movida». De Iesu - giova ricordarlo ex questore di Napoli e vicecapo della Polizia - è sulla stessa lunghezza d'onda: «Faremo gli incontri anche con le associazioni del Terzo settore che possono dare una grande mano sui giovani e dobbiamo trovare un punto di equilibrio sensibilizzando la cittadinanza e gli esercenti. La movida esiste e non si può eliminarla. Si devono sensibilizzare i giovani sugli effetti negativi dell'alcol e bisogna agire contro quegli esercenti che non rispettano le regole non solo con sanzioni amministrative». 

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