Napoli, la movida alcolica: “cicchetti” a un euro, minorenni in coma etilico

Napoli, la movida alcolica: “cicchetti” a un euro, minorenni in coma etilico
di Gennaro Di Biase
Domenica 31 Ottobre 2021, 23:05 - Ultimo agg. 1 Novembre, 17:06
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Altri giorni critici per la mala movida in città: illegalità diffusa, minorenni in coma etilico, cicchetti a bassissimo costo, deregulation totale. Si stringe, però, il cerchio dei controlli ai danni di quei gestori che non rispettano le regole. È stato lo stesso sindaco di Napoli a intervenire oggi sul tema verifiche: «Nel weekend sono arrivati segnali concreti dai controlli interforze messi in campo in città con l’organizzazione della Questura su coordinamento della Prefettura nei luoghi più frequentati dai giovani - ha detto Manfredi - Si tratta di un risultato importante, mentre prosegue il percorso dell’Amministrazione improntato al confronto con tutte le parti coinvolte nei quartieri interessati dalla movida, i residenti, gli esercenti ed i giovani». 

Forze dell’ordine al lavoro, dunque, per contrastare la deriva della movida e la violazione delle misure anti-Covid ancora in vigore. Chiusi due noti locali, nella notte tra venerdì e sabato: Bruttini e Ambasciatori in zona Chiaia (quest’ultimo per 5 giorni). Agenti intervenuti in Gradini Amedeo, via Crispi e via Coroglio. Nel primo caso, sequestrato il locale durante una serata danzante con 153 avventori in assenza del certificato di agibilità. Quanto a via Crispi, il titolare è stato sanzionato per violazione dei limiti di capienza del 50% al chiuso previsti dal Decreto Capienze. In via Coroglio un altro barista è stato sorpreso a servire superalcolici dopo le 3, e in un altro locale sono stati trovati 1406 avventori nonostante il limite di 594. Ai baretti, i vigili hanno multato 3 dei 9 locali controllati. Controlli anche dei carabinieri: i militari dell’Arma hanno arrestato un 27enne originario del Gambia per spaccio di erba in largo San Giovanni Maggiore Pignatelli e sanzionato per violazione delle norme anti-Covid un locale in via De Marinis. Spicca poi l’operazione svolta dagli agenti del Commissariato Montecalvario, dai Carabinieri e del Comando Provinciale, polizia e Guardia di Finanza, con il supporto degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Campania, delle Unità Cinofile e dei Nibbio dell’Ufficio Prevenzione Generale. Identificate 263 persone, di cui 2 sanzionate per detenzione di sostanza stupefacente e 19 persone per inottemperanza alle misure anti Covid. Sanzionate tre attività nell’altra location calda della movida, i Quartieri Spagnoli: in vico San Sepolcro, vico Lungo Teatro Nuovo e vico Figurelle per occupazione di suolo pubblico oltre i limiti, in vico Lungo Teatro Nuovo per assenza di nullaosta d’impatto acustico e, con il supporto dei Nas, un esercizio in via Baracca cui sono state sequestrate 43 bottiglie di liquore. 

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È da poco passata mezzanotte. Mirko, 14 anni e birra in mano, appoggia testa e gomiti al muro di un vicolo nei Quartieri Spagnoli. «Che fai, stai già vomitando? - gli chiede Gianluca, amico e coetaneo - Siamo solo alla terza». Mirko barcolla, si stacca dal muro, sorride e fa un sorso. Prima di tornare ad appoggiarsi al muro. Scena analoga a San Giovanni Maggiore Pignatelli, alla stessa ora. Giuseppe, 16enne, vomita tra le braccia di un’amica. I nomi sono di fantasia, per ovvie ragioni, ma le scene raccontano la dura realtà delle notti partenopee fatte di decine di minorenni in coma etilico, deregulation totale, spaccio, risse e anarchia. L’epicentro del fenomeno alcol-minori sono in particolare San Giovanni Maggiore Pignatelli, Quartieri, Banchi Nuovi e Mezzocannone. Il motivo ce lo racconta uno dei baristi di zona, in forma anonima: «Vedo cose che non vanno bene – spiega – e colleghi senza scrupoli che servono ragazzini. Quanti quattordicenni in coma etilico devo ancora vedere? Io non sono così, io sono corretto. E come me lo sono altri colleghi. Prima del Covid, i minorenni si incontravano nella zona di Monteoliveto. Dopo la fine del primo lockdown, quella zona è stata abbandonata dai giovani, perché troppo vicina alla Caserma Pastrengo, e hanno trovato terreno fertile qui, tra largo Giusso e Banchi Nuovi, zone più difficili da controllare».
 

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