Nel Murale dei diritti di Milano anche Siani e don Riboldi

L'omaggio a 200 persone straordinarie che si sono spese per un mondo più giusto

Nel Murale dei diritti di Milano anche Siani e don Riboldi
Nel Murale dei diritti di Milano anche Siani e don Riboldi
di Giuliana Covella
Domenica 8 Ottobre 2023, 09:00 - Ultimo agg. 9 Ottobre, 07:06
4 Minuti di Lettura

Un murale con i volti di don Antonio Riboldi e Giancarlo Siani, testimoni di legalità dell'Italia insieme ai giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Sulla facciata di un palazzo al civico 1 di via Ortica nell'omonimo quartiere milanese si è svolta l'inaugurazione del murale dei diritti, un omaggio a 200 persone straordinarie che si sono spese per un mondo più giusto, in difesa dei diritti umani e civili. Tra i personaggi che da ieri campeggiano sulla parete dell'edificio il vescovo originario di Truggio, in Brianza, ma trapiantato ad Acerra per la sua missione pastorale che svolse dal 1978 al 1999 e diventato noto per l'impegno contro le mafie. Insieme a lui il giovane cronista del quotidiano Il Mattino, ucciso dalla camorra a soli 26 anni il 23 settembre 1985 per le sue inchieste scomode. 

Quel volto rassicurante, come quando guardava i suoi ragazzi per indirizzarli sulla strada dell'onestà e dell'impegno civile, da ieri sorride ai residenti di Ortica. Così Milano ha voluto ricordare monsignor Riboldi come testimone di legalità e di diritti civili nel murale inaugurato alla presenza di istituzioni, cittadini e associazioni. La memoria viva dunque, il volto di don Riboldi sulla facciata di un immobile nello storico quartiere milanese e non nei luoghi, nella città di cui stato vescovo, padre, «guerriero» della speranza e del coraggio. Un uomo di chiesa che travalica i confini da una regione all'altra del Paese, grazie alle tante battaglie condotte per offrire ai giovani un mondo migliore. Fu lui infatti a farsi promotore nel 1982 della prima grande mobilitazione contro la camorra di tutto il sud Italia. Un vescovo brianzolo di nascita, ma diventato meridionale per missione quando arrivò ad Acerra. La cerimonia di inaugurazione de «Il murale dei diritti» realizzato dall'associazione OrMe - Ortica Memoria e dal collettivo artistico Orticanoodles con il patrocinio del Comune di Milano e il contributo di Croce Rossa Italiana, cooperative Antonietta e Edificatrice Ortica, ha visto la partecipazione del vicesindaco Anna Scavuzzo, dell'assessore comunale alla cultura Tommaso Sacchi; del presidente del Municipio 3 Caterina Antola; del presidente dell'associazione OrMe Ortica Memoria Serafino Sorace; Walter Contipelli del collettivo artistico Orticanoodles e l'esibizione della banda della polizia municipale.

Nell'opera anche i volti dei migranti che hanno perso la vita nel tragico naufragio di Lampedusa il 3 ottobre 2013. 

Video

Prima dell'inaugurazione del murale a lui dedicato, un altro omaggio a don Riboldi è stato organizzato venerdì pomeriggio nella parrocchia Santo Spirito di Lambrate da Luca Costamagna, presidente della commissione cultura del Comune di Milano, che ha ricordato il prelato nel centenario della nascita con un momento di approfondimento sulla legalità dal titolo “L'eredità di don Riboldi”. Con lui è intervenuto il giornalista de Il Mattino Pietro Perone, autore del libro “Don Riboldi 1923-2023: Il coraggio tradito” (Edizioni San Paolo). Costamagna, che ha fortemente voluto l'incontro, ha introdotto la serata alla quale hanno preso parte don Vito Nardin, che con don Antonio condivise la missione nel Belice terremotato e la lotta per la ricostruzione e Davide Pati dell'associazione Libera. La battaglia di ieri e quella di oggi, la penetrazione delle mafie in ogni settore della vita civile, la violenza minorile, il rischio che la lezione di un eroe della Chiesa finisca nell'oblio: questi i temi del dibattito. «In tanti lo abbiamo ricordato con la consapevolezza che molto bisogna fare», ha detto Perone. Tra il pubblico alcune persone originarie di Santa Ninfa e una suora che negli anni in cui fu sua collaboratrice ad Acerra il monsignore inviò nel rione Gescal, il Parco Verde dell'epoca. Un evento all'insegna di testimonianze, affetto per don Riboldi e l'impegno a proseguire nel raccontare una bella storia di speranza e coraggio. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA