Napoletano morto col monossido a Milano: «Non rispondeva al telefono, così abbiamo dato l'allarme»

Napoletano morto col monossido a Milano: «Non rispondeva al telefono, così abbiamo dato l'allarme»
di Aniello Sammarco
Giovedì 10 Novembre 2022, 10:52
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«Mia sorella Anna non aveva notizie di Francesco, che non rispondeva al telefono. Si è allarmata, fino a contattare la struttura presso la quale mio nipote alloggiava. Una volta ricevuta la notizia, abbiamo immediatamente deciso di andare a Milano. È tutto così terribile». Piange a chi le parla al cellulare la zia di Francesco Mazzacane, il ragazzo di 24 anni che lotta tra la vita e la morte al Fatebenefratelli, dove è ricoverato dopo che i soccorritori hanno rinvenuto il corpo senza vita dell'amico Pietro Caputo: «Il ragazzo più giovane aveva raggiunto mio cugino ha spiegato ad alcuni amici Annarita, cugina di Francesco per qualche giorno». Ora i familiari del ragazzo di Torre del Greco sono in attesa di ricevere notizie sulle condizioni del 24enne: «Si trova in camera iperbarica» riferiscono le poche persone che sono riuscite a raggiungere telefonicamente i parenti in Lombardia.

La notizia ha fatto velocemente il giro della città, raggiungendo gli ambienti dove la famiglia di Francesco (orfano di padre, autista di autobus di linea) vive: la mamma, insieme al ragazzo prima che si trasferisse al Nord per uno stage in una nota catena di supermercati (era partito all'inizio di ottobre), risiede in via Martiri d'Africa, lunga arteria nei pressi della stazione di Torre. La famiglia Mazzacane-Onesto è conosciuta in questo rione. In estate aveva festeggiato la comunione del fratello più piccolo di Francesco, la cui celebrazione religiosa si era svolta alla chiesa della Santissima Annunziata: «La notizia mi è arrivata mentre ero in raduno spirituale a Roma afferma il parroco don Aniello Di Luca Sono scioccato e ho deciso di raccogliermi immediatamente in preghiera per Francesco e anche per il giovane venuto a mancare. Conosco la mamma e ho avuto modo di frequentare il ragazzino che nei mesi scorsi ha fatto la comunione. Una famiglia unita, capace di affrontare unita le difficoltà della vita».



In contatto con il parroco della Santissima Annunziata è rimasto anche il sindaco Giovanni Palomba, che fino a tarda sera ha provato anche a creare un ponte con i familiari di Francesco Mazzacane: «Siamo sotto choc afferma il primo cittadino Dalle notizie in nostro possesso, abbiamo saputo che il ragazzo era fuori per uno stage lavorativo.

Siamo pronti come amministrazione a mettere a disposizione dei familiari gli eventuali aiuti necessari, ma in questo momento abbiamo tutti il dovere di raccoglierci in preghiera e sperare che il ragazzo possa uscire presto dall'ospedale».

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