Napoletano pestato a morte per un debito in hotel, i killer a processo: uno è latitante

Esclusa la pista di camorra, ancora ricercato uno dei presunti assassini ritenuto l'ideatore della spedizione

Un'aula di giustizia
Un'aula di giustizia
Lunedì 23 Gennaio 2023, 19:18 - Ultimo agg. 23:45
2 Minuti di Lettura

È iniziato il processo ai presunti assassini di Antonino Di Dato, napoletano di 45 anni, picchiato a morte nell'hall di un hotel di Rimini e deceduto dopo nove giorni di agonia il 12 novembre del 2021.

Imputati davanti la Corte d'Assise, Bruno Francesco Cacchiullo, 54 anni difeso dagli avvocati Anna Salvatore e Luca Donelli, Costantino Lomonaco, 37 anni difeso dagli avvocati Francesco Pisciotti e Roberto Brancaleoni e Ivan Dumbobic, croato 44enne difeso dall'avvocato Antonio Pelusi. Ancora latitante il quarto della spedizione punitiva, il bosniaco Azim Samardzic, difeso dall'avvocato Stefano Caroli, per il quale è stata fissata l'udienza preliminare il prossimo 4 maggio.

Questa mattina subito dopo le questioni preliminari, la Corte d'Assise è stata aggiornata al prossimo 13 febbraio per ascoltare la ricostruzione degli inquirenti. Secondo quanto sostenuto dagli imputati già a processo, proprio il latitante sarebbe il maggiore responsabile e ideatore quindi del pestaggio motivato da un debito di 7500 euro e una pistola sparita. Sulla vicenda, nelle prime ore dell'indagine, era aleggiata l'ombra della criminalità organizzata visti i trascorsi della vittima. Di Dato originario nel Napoletano, nel 2019 era stato coinvolto in un'operazione dei carabinieri denominata «Hammer», coordinata dalla Procura Antimafia di Bologna, che portò all'arresto di 10 persone per quella che fu definita una sorta di nuova camorra romagnola. Le successive verifiche sull'omicidio del 45enne però smentirono la pista della camorra. Le circostanze della morte di Di Dato secondo gli investigatori della Polizia di Stato erano da legare a condotte personali della stessa vittima.

© RIPRODUZIONE RISERVATA