Auto esplosa in tangenziale: prototipi e energia green, un'ossessione per 200 esperti

Lo studente ferito lavora nell''istituto Stems: per la laurea manca solo la tesi

L'istituto Cnr Stems
L'istituto Cnr Stems
di Mariagiovanna Capone
Martedì 27 Giugno 2023, 23:37 - Ultimo agg. 29 Giugno, 09:53
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Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) è il più importante ente pubblico di ricerca italiano che rivolge le sue attività in vari settori scientifici. È infatti diviso in sette dipartimenti a cui sono collegati 88 istituti dislocati in tutta la penisola, sedi dove avvengono le attività di ricerca vere e proprie, di cui ben 10 istituti principali sono a Napoli. Tra queste, spicca l’Istituto di Scienze e Tecnologie per l’Energia e la Mobilità Sostenibili, meglio conosciuto come Cnr Stems, l’ente dove lavorava come primo ricercatore Maria Vittoria Prati.

La missione di questo istituto, diretto da Riccardo Chirone, va incontro a temi molto attuali quali sostenibilità e clima.

Fulcro della loro ricerca sono la decarbonizzazione dei settori dell’energia e della mobilità, la transizione energetica verso risorse rinnovabili alternative a quelle fossili, il miglioramento dell’efficienza energetica. Come ogni ente di ricerca che si rispetti, mantiene collaborazioni con Università, Pmi, startup, e quant’altro «operando come fornitore, formatore, catalizzatore e disseminatore di conoscenza e di innovazione» come si legge in una nota interna. 

Attualmente nel Cnr Stems sono impegnate quasi 200 persone tra dirigenti di ricerca, primi ricercatori e ricercatori, tecnici, amministrativi, assegnisti, borsisti, dottorandi, tesisti e tirocinanti. L’impegno di questo centro di eccellenza è su progetti di de-carbonizzazione dei settori dell’energia e della mobilità, la transizione energetica verso risorse rinnovabili alternative a quelle fossili, il miglioramento dell’efficienza energetica. Particolare attenzione è rivolta agli obiettivi dell’Agenda di Parigi 2030, del Green New Deal europeo e nazionale per lo sviluppo sostenibile e del Piano Nazionale della Ricerca 2021-2027, ed ecco quindi che si investe e collabora in progetti su fonti rinnovabili low-carbon, reti energetiche, tecnologie power-to-gas e Carbon Capture Use and Storage, tecnologie di produzione di vettori energetici puliti (idrogeno, metano, altri vettori gassosi e liquidi), e sullo sviluppo di sistemi di mobilità sostenibile, proprio come il prototipo su cui erano a bordo Prati e Filace. Due i progetti principali su fondi Ue che porta avanti: Extreme, sullo studio e sviluppo di tecnologie innovative per l’incremento del rendimento termico di motori ad accensione comandata; Mobility, sullo studio, sviluppo e progettazione di autovetture full elettric. 

Fulvio Filace è laureando magistrale in Ingegneria Meccanica per l’Energia e l’Ambiente nel ramo Motoristico all’Università degli Studi di Napoli Federico II. Proprio perché al termine del percorso di studi aveva richiesto di poter svolgere il tirocinio curriculare optando per la modalità extramoenia, cioè non nelle strutture federiciane ma in una sede aziendale o ente convenzionato. Filace ha quindi scelto il Cnr Stems. «Ha iniziato il tirocinio a giugno, non aveva ancora chiesto la tesi, che in genere di chiede al termine delle 225 ore curriculari» spiega Nicola Bianco, direttore del dipartimento di Ingegneria Industriale che accorpa il corso di laurea in Ingegneria Meccanica. Tutti i tirocinanti sono tenuti a svolgere un corso obbligatorio in sicurezza e sorveglianza sanitaria. «Se il tirocinio è intramoenia - continua Bianco - e sapendo gli eventuali rischi che potrebbero avvenire nei nostri laboratori, svolgiamo la preparazione alla sicurezza in ateneo finalizzata a quel laboratorio specifico. Se però è extramoenia, essa è disciplinata dalla convenzione curriculare siglata con quell’ente». In parole povere, al Cnr Stems spetta il compito di offrire un corso preparatorio sulla sicurezza a tutti i tirocinanti.
 

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