Auto esplosa in tangenziale a Napoli, in chat i dubbi dei ricercatori

Due vittime, inchiesta di Report: nello staff c'era preoccupazione per i cavi staccati dalla batteria

Le chat recuperate da Report
Le chat recuperate da Report
di Paolo Barbuto
Lunedì 20 Novembre 2023, 23:34 - Ultimo agg. 22 Novembre, 07:12
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Cosa ha provocato l’esplosione dell’auto sperimentale che ha causato la morte di due persone lo scorso 23 giugno? L’inchiesta, condotta dal pm Manuela Persico, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Simona Di Monte, è ancora in corso e non ci sono ancora verità processuali. Del caso, però, si è occupata la trasmissione Report nell’ultima puntata in onda domenica scorsa su RaiTre, e ha portato a galla particolari inquietanti sulla vicenda.

Il caso, lo ricorderete, riguarda l’esplosione di un’auto sperimentale, attrezzata con pannelli solari e dotata di congegni per verificare le emissioni. Si tratta del progetto Save Life, finanziato con fondi europei, che per il gruppo di stanza fra Napoli e Salerno, un’aggregazione di poli di ricerca universitari e aziende private, aveva stanziato due milioni di euro. 

Nell’esplosione perse la vita la prima ricercatrice Maria Vittoria Prati, dopo qualche giorno morì in ospedale anche l’altra persona a bordo, il giovanissimo stagista Fulvio Filace. Fin dal primo momento l’attenzione si è concentrata su due bombole presenti a bordo dell’auto e sul loro contenuto, fino ad ora ancora ignoto.
 

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L’inchiesta giornalistica, condotta per Report dei bravi Giulio Vallesini e Cataldo Ciccolella, ha raccolto le parole di un testimone oculare il quale ha ricordato il momento dell’esplosione e i primi soccorsi al giovane Filace che parlava di odore acre percepito nella vettura.

I due giornalisti hanno parlato con i genitori del giovane stagista raccogliendone dubbi, dolore e richiesta di chiarezza. Hanno provato a parlare con i responsabili degli istituti di ricerca i quali, però, si sono trincerati dietro molti silenzi. Vallesini e Ciccolella, però, sono riusciti a procurarsi le chat del gruppo dei ricercatori che si occupavano dell’esperimento e hanno portato alla luce dubbi e preoccupazioni dell’intero staff.

 

Gli screenshot riproposti da Report mettono in luce una serie di eventi che, messi in sequenza, rendono ancora più drammatico l’evento. I ricercatori trovano cavi staccati e chiedono cosa fare, hanno paura che le batterie possano essere troppo sollecitate, ma ricevono risposte vaghe. C’è, in particolare, una chat dei giorni che precedono la tragedia che è estremamente chiara: i ricercatori hanno dubbi su alcuni cavi che hanno trovato scollegati, qualcuno risponde che dovranno rimanere scollegati. Interviene il professor Rizzi che non pubblica parole ma un’immagine della Madonna dell’Arco, come a dire, “affidiamoci alla sua protezione”.

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