Napoli: ricercatrice morta nell'esplosione dell'auto-prototipo, il saluto dei colleghi all'Archivio di Stato

Dopo i funerali in forma privata una cerimonia nella Sala Filangieri per ricordare Maria Vittoria Prati

Maria Vittoria Prati
Maria Vittoria Prati
di Mariagiovanna Capone
Martedì 4 Luglio 2023, 00:02 - Ultimo agg. 5 Luglio, 09:35
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Da una parte Mavi, moglie e madre, dall’altra la stimata ingegnere e primo ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Il marito Fabio Murena e la figlia Maria Carolina hanno voluto separare in due momenti distinti l’ultimo saluto a Maria Vittoria Prati, scomparsa in seguito alle terribili ferite riportate nel rogo dell’auto-prototipo sulla quale viaggiava insieme al tirocinante 25enne Fulvio Filace, morto anche lui a distanza di pochi giorni. Il primo momento è stato vissuto soltanto con i parenti più stretti, un saluto privatissimo in cui il dolore della perdita fosse condiviso con chi conosceva la loro amata Mavi al di là della vita professionale. Un secondo saluto invece si terrà lunedì prossimo nella Sala Filangieri dell’Archivio di Stato, per ricordare la brillante scienziata impegnata anche nel sociale, insieme ad amici, colleghi, collaboratori. 

Dopo i quattro giorni in cui la vita di Maria Vittoria Prati è stata appesa a un filo nel reparto Centro Grandi ustioni dell’ospedale Cardarelli, il marito Fabio Murena e la figlia Maria Carolina da lunedì scorso si sono chiusi in un dignitoso silenzio, comunicando solo con pochi colleghi dell’Istituto di Scienze e Tecnologie per l’Energia e la Mobilità Sostenibili, meglio conosciuto come Cnr Stems, l’ente di viale Marconi ex Istituto Motori, dove Prati lavorava da oltre 27 anni. Brillante ricercatrice, era considerata un punto di riferimento nel campo dello studio delle emissioni e dell’utilizzo di combustibili alternativi e il cui contributo alla comunità scientifica, a detta di tutti e viste anche le numerose pubblicazioni, è stato considerevole. Murena è invece docente in Principi di ingegneria chimica al Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione industriale dell’Università Federico II e in questi giorni ha limitato i contatti anche coi suoi colleghi, provando di circoscrivere il dolore con i familiari più stretti durante una cerimonia di commiato dall’amata moglie avvenuta sabato scorso, in forma strettamente privata. 

Tuttavia Mavi era anche una stimata ricercatrice, molto amata dai colleghi del suo staff di ricerca e da tutto il Cnr Stems. La famiglia si incontrerà con tutti loro lunedì prossimo nella Sala Filangieri (ex Refettorio) dell’Archivio di Stato per una cerimonia in cui ciascuno potrà ricordarla descrivendone l’entusiasmo per il suo lavoro ma anche l’impegno e l’attivismo in ambito sociale e ambientale.

Piacentina di nascita, era giunta a Napoli per studiare Ingegneria Chimica all’Università degli Studi Federico II. Qui conobbe il futuro marito e da allora Napoli divenne la sua città del cuore.

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La ricercatrice 65enne del Cnr Stems era alla guida dell’auto-prototipo esplosa mentre percorreva la Tangenziale di Napoli lo scorso venerdì 23 giugno. I reati per i quali la Procura di Napoli sta indagando sono incendio e duplice omicidio contro ignoti e al lavoro ci sono i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Napoli e il Ris di Roma che stanno lavorando sugli elementi che possano aiutare gli inquirenti a comprendere i motivi dell’esplosione della vettura. Per rispetto e in memoria di Maria Vittoria Prati e Fulvio Filace, numerosi eventi organizzati nell’ambito del centenario dell’Cnr e in programma in questi giorni hanno subito e subiranno variazioni e riprogrammazioni. 

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