«Papà mi bastona, vuole che faccia il rapinatore»: il caso choc ad Afragola

«Papà mi bastona, vuole che faccia il rapinatore»: il caso choc ad Afragola
di Marco Di Caterino
Sabato 4 Giugno 2022, 09:10
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Picchiato con una mazza da baseball. Pestato a pugni e calci. E mai mandato a scuola. Violenze subite dal padre, quando Mario (nome di fantasia) si rifiutata di fare le rapine, organizzate dal genitore. Un balordo di 45 anni, tossicodipendente, rapinatore seriale, ieri mattina è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Casoria, diretta dal maggiore Diego Miggiano, e dai militari della caserma di Crispano, perché fortemente indiziato dei reati di rapina aggravata, maltrattamenti in famiglia, porto e detenzione illegale di una lupara, ricettazione.

I militari hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, disposta dal gip del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta dalla Procura che ha ravvisato per l'indagato ben quattordici capi di imputazione. «Non voglio fare la vittima ha dichiarato il dodicenne ai carabinieri nel corso di un colloquio protetto con la presenza di un'assistente sociale -. Mio padre è una bestia. Picchia me e mia madre. Se mi rifiuto di fare le rapine, mi malmena, mi prende a pugni, si agita. Mi minaccia di morte con la sua lupara. E io per evitare che lui possa fare del male a mamma e a me, sono costretto a seguirlo nella sua follia che diventa bestiale quando è in crisi di astinenza. Mi costringe a non andare a scuola. Mi dice: mi servi per le rapine».

Dichiarazioni da far accapponare la pelle.

Uno spaccato agghiacciante di un'infanzia nemmeno negata ma semplicemente cancellata. Questo ragazzino, che abita in uno dei comuni di quel profondo hinterland a nord di Napoli troppo spesso abbandonato da Dio e dagli uomini, non aveva un amico, non frequentava coetanei, «serviva» al padre-padrone solo per fare soldi e acquistare dosi. Immaginate il terrore di un dodicenne con il coltello in mano, da solo in un negozio, a minacciare le vittime.

Le indagini dei carabinieri hanno consentito di accertare la responsabilità del ragazzino (non imputabile essendo minore di quattordici anni) in ben sei rapine commesse tra la cinque del mattino e il pomeriggio dello stesso giorno, il 26 gennaio scorso. Colpi commessi tra Crispano, Cardito e Afragola. A tradire il malvivente sono state, oltre le dichiarazioni di Mario, il riconoscimento da parte di tutte le vittime, le immagini delle telecamere di videosorveglianza dei negozi rapinati e il gps del satellitare della Panda bianca, preso a noleggio dal 45enne, il cui tracciamento ha reso possibile accertare la presenza della Panda presso i negozi proprio nell'orario indicato dalla vittime.

La lupara, risultata rubata nel maggio del 2019, grazie alle indicazioni del 12enne venne trovata alla fine dello scorso gennaio, nei pressi dell'abitazione di famiglia, nascosta sotto un cumulo di ingombrati e avvolta in una busta di plastica. Chissà se ieri, con il padre in galera, Mario ha finalmente vissuto la prima vera giornata di tranquillità. E chissà se, magari aiutato e seguito da esperti, in qualche modo riuscirà a vivere da adolescente, mettendo nella stanza buia dei brutti ricordi quanto ha dovuto subire e sopportare.
 

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